L’opera rock, che ha segnato una svolta nel musical, con un cast e una regia straordinari

Dal 17 aprile torna al Teatro Sistina di Roma Jesus Christ Superstar, l’opera rock di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice che ha segnato una svolta nel panorama del musical contemporaneo. Diretta da Massimo Romeo Piparo, la produzione rappresenta un punto di riferimento stabile nella scena teatrale italiana. Iniziata nel 1994, ha contribuito in modo decisivo alla diffusione del genere nel nostro Paese.

Prodotto da PeepArrow Entertainment, lo spettacolo si avvale di un cast di grande talento composto da Luca Gaudiano nel ruolo di Gesù, Beatrice Baldaccini (Maria Maddalena), Feisal Bonciani (Giuda), Luca Buttiglieri (Erode), Claudio Compagno (Pilato), Giorgio Adamo (Simone), Mattia Braghero (Hannas), Davide Tagliamento (Caifa), Gianluca Pilla (Pietro). Completano l’ensemble numerosi artisti tra ballerini, acrobati, trampolieri, mangiafuoco, accompagnati dall’Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello.

L’opera racconta gli ultimi sette giorni della vita di Gesù Cristo, attraverso lo sguardo di Giuda Iscariota, e propone una lettura più umana e psicologica dei personaggi rispetto alla tradizione. Si tratta di una rock opera interamente cantata, in cui musica e racconto si fondono per costruire un’esperienza teatrale essenziale e diretta.

Scrive Massimo Romeo Piparo “leggendo i Vangeli sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere Rock. Che l’ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici, animati dalla sola potenza della musica. Che l’epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni ’70. Eppure, prima di Jesus Christ Superstar non era così. Ecco perché l’opera di Webber e Rice è entrata nel mito.”

In oltre trent’anni di repliche, la regia dell’artista siciliano ha coinvolto più di 190 interpreti e raggiunto oltre due milioni e mezzo di spettatori. Con più di 1.600 rappresentazioni, si conferma una delle produzioni più longeve e riconosciute nel panorama europeo. Anche in questa edizione, si rinnova il suo valore simbolico nella riproposta dello spettacolo durante l’anno del Giubileo e offrendone una lettura attuale grazie a un linguaggio scenico e musicale diretto ed essenziale.

“Non cercate di trovare segni in questa messinscena – sottolinea Piparo – né confronti con epoche o fasi storiche: c’è l’eterno, intramontabile senso di angoscia per un’umanità che da sempre elegge i propri messia per poi mandarli al martirio, crea i propri miti per poi distruggerli, professa la propria ideologia per prontamente rinnegarla”.

Nel corso degli anni, la produzione ha ospitato Carl Anderson, Ted Neeley, Yvonne Elliman, Barry Dennen, i protagonisti originali del film cult del 1973, rafforzando il legame tra cinema, teatro e memoria collettiva. La qualità del progetto è stata riconosciuta anche a livello internazionale con il prestigioso Musical World Award.

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