Seclì – Nonostante le condizioni meteo avverse, l’edizione 2025 della Devozione a Santu Lazzaru si è svolta con grande partecipazione e coinvolgimento emotivo, confermandosi come uno degli eventi più sentiti nel panorama culturale e religioso della provincia di Lecce. Un appuntamento che, anno dopo anno, rinnova la sua forza evocativa, tra canti di passione, suoni popolari e testimonianze di fede viva, radicate nella memoria collettiva del Salento. La manifestazione, che affonda le sue radici in antiche tradizioni legate alla Settimana Santa, ha avuto luogo nel cuore di Seclì, piccola ma vivace comunità salentina, grazie alla tenacia e all’impegno instancabile di Sandro Greco, promotore e anima dell’iniziativa, nonché leader del gruppo “Amici di Santu Lazzaru”. Visibilmente emozionato durante il suo discorso di apertura, Greco ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile questa edizione, sottolineando quanto la devozione popolare possa ancora oggi unire persone, generazioni e sensibilità diverse.

La manifestazione ha ricevuto il patrocinio del Comune di Seclì e si è svolta in collaborazione con la locale Pro Loco, nota in tutta la regione per l’organizzazione della “Sagra della carne de cavaddhu”, appuntamento estivo simbolo del folklore salentino. Proprio il sindaco Andrea Finamore, intervenuto nel corso della serata, ha voluto rendere omaggio al lavoro di Greco: «Sandro ci chiede sempre con discrezione e rispetto il nostro supporto, e noi, nei limiti del possibile, siamo felici di patrocinare iniziative come questa, che fanno bene all’identità di Seclì».Anche il presidente della Pro Loco ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’evento, ribadendo l’importanza di sostenere ogni azione che valorizzi le tradizioni locali: «Siamo sempre pronti a impegnarci per ciò che dà risalto alla nostra cultura e alle nostre radici».

Uno dei momenti più intensi della serata è stato l’intervento di Rev.do don Simone Napoli, giovane parroco recentemente insediatosi nella parrocchia di Seclì. Con tono ironico e affettuoso ha esordito: «Non volevo parlare perché mi dicono che parlo troppo, ma non potevo non ringraziare chi ogni giorno si prodiga per farci rivivere momenti dolorosi ma densi di significato. Eventi come questo, che fondono spiritualità e musica popolare, toccano l’anima».

Il palco ha accolto numerosi artisti, regalando esibizioni che hanno commosso e fatto vibrare il pubblico presente. Tra le performance più apprezzate, quelle del gruppo Arakne Mediterranea, la voce intensa di Emanuela Gabrieli e, in un momento di grande pathos, Sandro Greco che ha interpretato “Chiangi Maria”, accompagnato magistralmente alla fisarmonica da Luigi Marra. Una canzone che, nella sua semplicità struggente, ha catturato l’essenza della Passione, suscitando lacrime ed emozioni profonde. A chiudere con energia e carica emotiva la parte musicale della serata ci hanno pensato i Criamu, portando sul palco la forza delle tradizioni salentine, con ritmo e coinvolgimento.

La manifestazione si è conclusa con l’attesa estrazione finale dei premi, messi a disposizione da sponsor locali e generosi cittadini. I premi, costituiti da generi alimentari e beni di prima necessità, hanno reso ancora più concreto il messaggio di solidarietà e comunità che da sempre accompagna questo evento. Presente anche uno stand dell’associazione LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, a sottolineare l’impegno civile e sociale che si affianca alla componente religiosa e culturale della manifestazione. Un piccolo grande gesto per sostenere la ricerca e la prevenzione, ricordando che la devozione si esprime anche nella cura dell’altro. Ma oltre ogni dettaglio, oltre ogni canzone, oltre ogni applauso, c’è un sentimento che non si può spiegare fino in fondo. Solo chi ha vissuto veramente “Santu Lazzaru”, solo chi ha attraversato con il cuore questo cammino di suoni, memoria e spiritualità, può comprendere fino in fondo cosa significa. È un’esperienza che si fa carne e spirito, che appartiene al popolo e si tramanda con il silenzio dei passi e la voce della tradizione. Un qualcosa che non si descrive, si sente. E si porta dentro, per sempre. La Devozione a Santu Lazzaru 2025 ha saputo rinnovarsi pur restando fedele al proprio spirito originario: un momento di profonda condivisione, che unisce musica, fede e tradizione in un abbraccio collettivo che risuona ben oltre i confini di Seclì. Una festa dell’anima  ha acceso come ogni anno i cuori e acceso la speranza.

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