Per secoli sottomessa, volutamente isolata, denigrata, la Puglia, oggi, si presenta in tutta la sua incomparabile bellezza ed in tutto il suo misterioso fascino ancora tutto da scoprire.
La ricchezza della varietà dei luoghi fa da scenario naturale ad una Terra quasi tutta pianeggiante e collinare con un solo rilievo importante quello del Gargano, la montagna sacra, avamposto importante per chi “pellegrinando” vuole guadagnarsi il Paradiso. Qui il mistero della fede aleggia con stupore ed incanto nella grotta dell’Arcangelo Michele, nelle stimmate del più umile dei Santi francescani, San Pio da Pietralcina, nel volto mistico e dolcissimo della Madonna, custodita nella Ciesa di S. Maria di Siponto o in quella dell’Incoronata a Foggia. Se si devono indicare delle “reason why” per le quali i Maestri del Cinema investono ormai da anni in Puglia trasformandola in un set cinematografico, queste sono tutte da ricercare nella ricchezza e nella bellezza dei suoi monumenti storici, artistici, architettonici, paesaggistici, nelle caleidoscopiche popolazioni e nella ricchezza della sua gastronomia e dei suoi sapori.
Il Gargano può diventare il punto di partenza per conoscere le tante Puglie della Puglia, così diverse tra loro per gli aspetti multiformi del suo territorio e multiculturali delle sue vicende storiche, eppure tutte riconducibili ad una sola Puglia. Le marine e le città di mare con i loro tesori e i loro segreti ci offrono un itinerario da sogno da percorrere in compagnia di una guida eccezionale, qui ci attende l’eroe omerico Diomede per farci conoscere la città di Peschici, una stupenda terrazza sul mediterraneo che si affaccia sull’omonima baia con le strette lingue rocciose di Punta San Michele, l’incantevole baia di Manaccora e quella di punta Lunga e la città di Vieste, la capitale del Gargano, autentica perla sul mare con le sue calette tranquille e riparate, la Baia dei Gabbiani e la grotta dell’Arco ricamato, il faraglione di Pizzomunno con le sue grotte e calette che si possono raggiungere solo via mare, il suo mare invitante e incantevole, il trabucco di San Francesco, antico strumento in legno per la pesca da terraferma dal quale si calavano le reti in mare gemellato con quello di San Nicola di Peschici, Torre Gattarella e il suggestivo arco naturale di Cala San Felice.
All’altezza della Testa del Gargano veramente spettacolare la Torre costiera dell’Aglio e di Campi, che fanno da compiacenti e intriganti sentinelle alla Baia di Pugnochiuso dove gli aromi della macchia mediterranea si inebriano con le fresche brezze dell’Adriatico con un mare dalle incredibili trasparenze cristalline che lambisce una costa selvaggia e per fortuna ancora inaccessibile se non per via mare.
Un posto ideale per quanti desiderano programmare una vacanza serena e rilassante lontano dalla confusione e dagli occhi indiscreti. Prima di giungere a Mattinata la costa garganica ci offre ancora una lunga sequenza si location a dir poco spettacolari come i faraglioni di Mergoli e la baia delle Zagare circondata da bianche rocce che precipitano a picco sul mare, nella baia si trova l’unico accesso marino per visitare le caleidoscopiche grotte delle sirene, dei Contrabbandieri, dei due Orchi e tante altre nonchè gli Archi di pietra rocciosa che emergono magicamente dal mare come quelli di San Felice, Portogreco, Ricamato.
E poi sempre più giù lungo una costa che si dipana per ben 875 km, bagna tutta la Puglia ed offre paesaggi suggestivi diversi tra loro ma uguali per incanto e spettacolarità. Siamo nel “Very Far South East”, nella parte più orientale della nostra penisola ad un tiro di schioppo dall’Albania, siamo ad Otranto, qui possiamo goderci a pieno sole di una delle spiagge più belle e pulite d’Italia con le baie di Alimini e di Frassanito, la sabbia bianca e il mare tropicale. Otranto vive fuori del tempo, il suo borgo antico protetto dal Castello Aragonese è rimasto ancora un posto ancestrale dove il “passato non è soppiantato dal presente”; qui si respira un’atmosfera onirica e si avverte il senso di infinito che non contrasta con il “sogno architettonico poderoso” di una città in cui la storia degli 800 martiri cristiani trucidati per mano saracena sono diventati il simbolo universale di una cristianità vissuta senza tentennamenti nella fede e nell’amore.
Alcune location facilmente raggiungibili da Otranto sono i Laghi Alimini, lagune d’acqua dolce comunicanti con il mare; la baia del Mulino ad Acqua, la Baia dell’Orte, la Baia dei Turchi con il suo mare di cristallo; Porto Badisco, sempre accogliente come ai tempi dello sbarco di Enea; la grotta ipogea di Torre Pinta nella Valle delle Memorie.
Non meno interessante è l’itinerario che da Santa Cesarea Terme porta a Santa Maria di Leuca tra grotte preistoriche, alte falesie e ville in stile moresco, un tempo residenze da pascià per i nobili e l’alta borghesia locale come Palazzo Sticchi.Tappe d’obbligo lungo il predetto percorso cono la Grotta della Zinzulusa (ricca di stalattiti e stalagmiti; in gergo locale i zinzuli, ossia straccetti appesi); la Grotta Palombara raggiungibile solo via mare e la grotta Romanelli che conserva ben custoditi preziosi graffiti paleolitici; la grotta verde di Marina di Andrano con le sue Magiche e e colorate fosforescenze.
Sarebbe un errore imperdonabile a questo punto non prendere una barca noleggiandola nel porticciolo di Tricase per andare a scoprire delle location di straordinaria bellezza, autentiche poesie di pietra scolpite dal mare e dal vento; tra queste la grotta del Pozzo con il suo laghetto azzurro, le fantasmagoriche grotte del Duomo e quelle delle Mannute. Il tempo di riprendersi da emozioni così intense e siamo già a Santa Maria di Leuca, la “città bianca come la luce”, là. dove le acque dell’Adriatico si incontrano con quelle dello Ionio; siamo al sud del sud, alla punta estrema dello stivale; la città viene simbolicamente identificata con la bianca Torre Ottagonale del maestoso faro che sorge su un promontorio roccioso proprio a ridosso del Santuario di Santa Maria di Leuca, costruito sulle vestigia di un antico tempio pagano eretto in onore della dea Minerva. Qui il paradiso è veramente a portata di mano; un antico detto popolare infatti, garantisce a quanti visiteranno il Santuario pregheranno nello stesso uno speciale salvacondotto per tale ambita destinazione.
Da punta Ristola e punta Malazzedda si percorre un breve tratto di costa, spettacolarizzato dalla presenza di stupende grotte marine scavate nei secoli dalle tempestose mareggiate invernali, dall’accesso impervio che le rende ancora più misteriose; siamo cosìt giunti alla Marina di Leuca dove tra ville ottocentesche costruite sul mare e che si nascondono tra un altro mare quello degli uliveti argentati e secolari, palazzi padronali di grande interesse architettonico a ridosso di fondali marini pescosi ed una posizione geografica di grande impatto scenografico ci si può abbandonare agli ozi rilassanti di una vacanza da sogno. La Marina di Leuca è diventata negli anni meta di un turismo d’elite, privilegiata da turisti provenienti da tutte le parti del mondo con in pole position tedeschi, inglesi e come sempre gli americani innamorati della nostra regione. Ma la vera regina dello lonio è Gallipoli.
Per arrivarci si segue un percorso con connotazioni paesaggistiche cangianti, le scogliere di questo tratto di costa diventano più basse, meno scoscese e si alternano con lunghi ed ampi arenili sabbiosi, mentre tutto il territorio è caratterizzato dalla presenza di numerose Torri costiere di avvistamento costruite nel Medioevo per difendere le coste e le città del primo entroterra dalle feroci e sanguinose incursioni dei Saraceni e dei pirati di passaggio. Le Torri venivano costruite su scogliere molto alte in modo da formare una rete fortificata sul mare in grado di fermare al primo impatto il tentativo di invasione; in questo ampio tratto costiere si possono ancora oggi visitare in considerazione del loro buono stato di conservazione, le Torri di Vado, Porto Miggiano, Sant’Isidoro, Uluzzo. Preceduta dalla Baia verde, per il colore verde – azzurro del su mare e da una delle più belle zoasi naturalistiche dell’intero hinterland la città di Gallipoli disvela tutto il suo fascino orientale, con le case bianche di calce molto simili nell’aspetto urbanistico a quelle delle isole greche.
Il borgo antico della città sorto intorno ad un possente Castello Angioino, impreziosito da un torrione circolare cinquecentesco è situato su un isolotto collegato alla terra ferma da un ponte; nelle sue viuzze strette e tortuose sono nascosti alcuni stupendi tesori architettonici come la fontana ellenistica, i palazzi barocchi, la cattedrale dedicata a Sant’Agata, la Chiesa del Canneto nella quale i pescatori si raccolgono in preghiera prima di avventurarsi in mare per invocare una pesca abbondante in modo da assicurare ai numerosi ospiti della città alcuni piatti tipici della città e della tradizione pugliese.
Siamo ormai nel cuore della Magna Grecia di cui la città di Taranto ne fu la maggiore espressione storico culturale; prima di giungervi si percorre una costa merlettata caratterizzata dalla presenza di scogliere basse di pietra calcarea che invitano alla balneazione per poi all’improvviso impennarsi fino a 40 metri trasformandosi in bastioni rocciosi ed imponenti nei pressi della riserva naturalistica di Porto Selvaggio per ridiventare blanda nei pressi del Parco Marino di Porto Cesareo. Di qui tra baie, lagune, dossi di sabbia, lande carsiche, isolotti e scogli protetti da una lunga fascia di macchia mediterranea con tamerici, salvia, ginepri e pini d’Aleppo si giunge al Parco naturale dell’Isola Grande nel quale vengono conservate e protette ben 200 specie di piante tipiche della flora mediterranea, alcune rarissime; ancora un breve tratto ed eccoci ormai giunti a Punta
Prosciutto, Torre Colimena, Torre Castelluccia. Ad un tiro di schioppo si trova Saturo, dove sono stati rinvenuti i resti di alcune ville romane, ed a pochi in una baia troviamo il tempio della dea Satyria eretto in epoca ellenistica quasi di fronte alla città di Taranto, l’antica Taras fondata da alcuni coloni spartani ed trasformata dai romani in porto commerciale con lo scopo di fare da supporto per le spedizioni nel mediterraneo ed in genere verso l’oriente. Taranto è tutta da visitare; i resti di un tempio dorico del VI secolo a.C. ed i reperti conservati nel Museo Archeologico della Magna Grecia, il museo ellenistico più conosciuto e meta continua di studiosi e visitatori provenienti da tutte le nazioni del mondo, impreziosito dalla sezione dedicata agli arci famosi Ori di Taranto ed alle rarissime “tanagrine” declinano in modo inequivocabile la grandezza di questa città, tra le più belle della Puglia.
Da visitare il Castello Angiono di Sant’Angelo con i quattro arcigni torrioni cilindrici che si affaccia sul ponte girevole, le isole Cheradi (San Pietro e San Paolo), il Duomo di San Cataldo, una delle più antiche chiese romaniche della Puglia, il ponte in pietra di Porta Napoli che collega l’isola con la terra ferma, il ponte girevole e nel borgo antico il labirinto dei “pittaggi” in cui le viuzze strette si saldano con le lunghe scalinate che portano ai palazzi che caratterizzano il cuore di pietra del centro storico della citta. Il mare che compulsa la maggior parte delle attività economiche di questa città in uno con il suo folklore (la processione dei “perdoni” che si svolge nel periodo della settimana santa e di prodotti della gastronomia locale conferiscono alla città di Taranto un appeal turistico di grande interesse.
***
In Puglia la pietra crea sinfonie architettoniche dal grande impatto culturale, artistico e paesaggistico; di pietra sono i campanili e le stupende cattedrali romaniche dallo stile austero e pragmatico. Autentici capolavori di pietra possono considerarsi la Cattedrale di S, Severo, in provincia di Foggia, con il suo prezioso rosone autentico ricamo di pietra; le cattedrali di Canosa di Puglia, di Santa Maria di Siponto, di Barletta con le sue particolari forme romanico gotiche, di Altamura stupendo ed unico esempio di una architettura romanico federiciana; di Trani, candida e maestosa, costruita sul mare con lo sguardo verso Oriente ed in attesa che diventi concreta il sogno di una riconciliazione attesa da secoli; di Molfetta, anch’essa costruita sul mare faro di fede per i marinai non solo di Molfetta; di Ruvo di Puglia considerata una delle quattro basiliche e platine della Puglia e nella quale si conserva una preziosa e venerata icona duecentesca della Vergine Maria, di Otranto con il prezioso ed unico mosaico, uno tra i più belli del mondo e che rappresenta i rami dell’albero della vita; di Bitetto, il cui ambone è unanimemente considerato dagli studiosi uno dei capolavori della scultura pugliese; di Conversano, la Cattedrale di Bari e la Basilica di San Nicola che conserva le reliquie di San Nicola, il Santo più amato e venerato in tutto il mondo con la Russia al primo posto. Non meno belle ed imponenti le Chiese barocche, neo gotiche e bizantine che si incontrano lungo un itinerario che partendo dal sublime neogotico del Duomo di Cerignola ci porta alle Basiliche di Santa Croce a Lecce e di San Martino a Martina Franca; autentiche sinfonie di sculture e fregi architettonici che ci lascia stupiti per la loro bellezza.
Giacomo Marcario