© foto di SSC Bari

Al “Ceravolo” si affrontavano due squadre dalle ambizioni ormai molto diverse e con sedici pareggi a testa. Il Catanzaro, forte del sesto posto in classifica, reduce dalla imprevista sconfitta di Modena, puntava a consolidare la propria posizione nella griglia playoff e a mantenere viva la speranza di un finale di stagione da protagonista. Discorso opposto per il Bari, reduce da un periodo difficile e scivolato al decimo posto, superato anche dal Modena: per i biancorossi, i playoff sembrano sempre più lontani, mentre la priorità adesso è tenere a distanza la zona playout, che si fa minacciosamente vicina. Una sfida che valeva molto, ma con prospettive diametralmente opposte.

Longo per la trentaduesima volta cambia formazione: a riposo Simic (ben gli sta a far gol) e Mantovani, dentro a sorpresa i redivivi Vicari e Pucino col confermato Obaretin (ormai titolare fisso nel Bari mentre gli altri si alternano, che cresce tranquillo al sole di Puglia mentre il Napoli osserva, sorride e sa già che il prossimo affare in saldo, con plusvalenza annessa, è in buone mani), mentre il centrocampo, a cinque, con Favasuli preferito ad Oliveri, Maggiore, Benali, Maita e Dorval, in avanti riproposti i deludenti Pereiro e Lasagna. Fuori Falletti, ormai ai margini del progetto fino a fine torneo.

Il primo tempo si apre con un Catanzaro aggressivo ma poco concreto, mentre il Bari resta schiacciato nella propria metà campo fino al 15’, quando riesce ad allentare la pressione con un po’ di possesso palla. Al 27’, Maita ruba palla a centrocampo e serve Lasagna che, di destro, batte Pigliacelli per l’1-0, rete convalidata dal VAR: è il 21° gol del Bari nei primi tempi su 34 totali.

Il Catanzaro reagisce subito, pressando a testa bassa. Il Bari si limita a difendere e arretra il baricentro, senza creare nulla per legittimare il vantaggio. Altra grande occasione per il 2-0 con Lasagna, lanciato da Dorval, ma l’attaccante si fa anticipare da un difensore a tu per tu col portiere. Si grida dalla panchina al rigore ma per l’arbitro non c’è nulla.

Al 44’, Iemmello punisce il Bari con un tiro da lontano sotto l’incrocio: gran gol, ma difesa colpevolmente passiva colpevole nell’avergli dato spazio per tirare in porta indisturbato. Il capitano giallorosso si conferma una bestia nera per i biancorossi, che – come a Carrara – si fanno raggiungere proprio allo scadere del primo tempo, nonostante una prestazione non negativa.

Nel recupero, Favasuli costruisce un’occasione servendo Pereiro, che salta l’uomo ma non riesce a superare Pigliacelli. Si chiude sull’1-1, con il solito rammarico ma soprattutto con la solita ansia da prestazione e paura di rimonta. Incredibile come il Bari a favore di vento non abbia tirato una volta sola da lontano mentre il Catanzaro, con l’unico tiro da lontano, controvento, abbia segnato. E’ un po’ l’istantanea del Bari di sempre. Sono situazioni molto particolari, quasi inspiegabili, che capitano solo al Bari. E l’elenco sarebbe lungo a partire dall’essere croce rossa per i moribondi, passando per le note bestie nere e finendo a mille altri episodi sfavorevoli inspiegabili quasi paranormali, instudiabili. Devono capitare. E basta.

Il secondo tempo si apre come previsto: Catanzaro aggressivo e padrone del campo, con un Bari in evidente difficoltà. Iemmello sfiora subito il gol su punizione, ma Radunovic devia in angolo. Il Bari si affaccia in avanti con Lasagna, che però spreca un buon pallone risultando troppo macchinoso. Entra Falletti per Pereiro, ma il copione non cambia: su punizione di Petriccione, Bonini svetta di testa e firma il 2-1, ribaltando il risultato. Ancora una volta, come a Carrara, il Bari si fa rimontare.

Il Bari tenta una reazione, ma fatica a concretizzare. Iemmello va vicino al 3-1 con Radunovic ancora decisivo. Poi, quasi dal nulla, arriva il pari: Favasuli, a un passo dal cambio, trova il jolly da posizione defilata e firma il suo primo gol tra i professionisti. Dentro Favilli per Lasagna, mossa decisiva.

All’83’, però, nuova doccia fredda: Quagliata (ex di turno), servito da Ilie colpisce il Bari con il 3-2. Longo prova il tutto per tutto con Bonfanti e Oliveri, ma Falletti resta impalpabile. Biasci ha l’occasione per chiuderla, ma tenta un pallonetto e si fa ipnotizzare da Radunovic.

Nel recupero, Favilli, su assist di Bonfanti e al limite del fuorigioco, anticipa la difesa e fa 3-3. Il VAR, come sempre protagonista, convalida. Finale thrilling: Ilie colpisce la traversa su angolo, ma il risultato non cambia più. Termina 3-3, tra rammarico e sollievo.

Massimo Longo

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