La Ricerca scientifica promette un futuro con chiome fluenti a ogni età, cellule staminali e nuovi farmaci.

La calvizie provoca disagio per lo più agli uomini ma anche alle donne con l’avanzare degli anni, gli uomini con una riduzione dall’attaccatura mentre le donne con un diradamento generalizzato.  In testa abbiamo circa centomila capelli e ne perdiamo 100 al giorno con sostituzione di capelli vecchi con i nuovi, il testosterone sovraintende un meccanismo che si può inceppare.

Già Ippocrate osservava che: “gli eunuchi […] non diventano calvi” perché il testosterone ha un effetto di inibizione sulla crescita dei follicoli piliferi e la castrazione può bloccare la perdita dei capelli, come non diventavano calvi i disabili che venivano legalmente castrati nelle carceri americane per bloccare la loro masturbazione compulsiva.

Più di 380 siti nel genoma umano sono noti per concorrere al meccanismo di caduta dei capelli e questo sta facendo progredire diversi studi sperimentali di eugenetica, la calvizie è collegabile alla risposta al testosterone dei geni sul cromosoma X.

Il testosterone è il principale androgeno che circola nel sangue può essere convertito in diidrotestosterone DHT che è ancora più potente, da un enzima chiamato 5-alfa reduttasi, si accumula nei follicoli piliferi restringendoli, facendo persistere uno stato di riposo follicolare che non permette la crescita di nuovi capelli. Questo enzima viene bloccato dal farmaco finasteride (Propecia) unico indicatore per le calvizie insieme al minoxidil.

 Le donne non dovrebbero assumerlo, poiché potrebbe femminilizzare i feti maschi, mentre per gli uomini ha numerosi effetti collaterali sessuali come la disfunzione erettile, che può colpire gli uomini per anni, insieme alla depressione.

Attualmente si cercano bersagli alternativi al testosterone per rimedi più efficaci e più tollerati come la promettente terapia con il plasma del paziente arricchito di piastrine e sostanze riparatrici da iniettare nel cuoio capelluto. Un trattamento rigenerativo costoso e con esiti valutabili solo alla fine delle 12 iniezioni somministrazioni giornaliere, a 800 dollari cadauna.

Un’altra strada di ricerca è quella di rinvigorire i follicoli piliferi invecchiati con cellule staminali. Nel 2020 chirurghi plastici e dermatologi hanno trattato 71 pazienti con grasso ottenuto con liposuzione e arricchito di cellule staminali.

Il concentrato iniettato nel cuoio capelluto ha aumentato la crescita dei capelli in 24 settimane e successive ricerche hanno dimostrato che un estratto isolato dalle cellule staminali così trattate è ancora più efficace.

Lo studio di queste nuove sostanze sta aprendo nuovi percorsi che porteranno a farmaci in grado di bloccare la caduta dei capelli non dimenticando però che studi sulla popolazione hanno scoperto che la calvizie maschile è associata anche a cattive abitudini del sonno e al consumo di carne e cibo spazzatura. Quindi in attesa di nuove terapia innovative, la Direzione di Longevità intrapresa con un mangiare sano, non può che far bene anche alla chioma.

 



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