L’uomo Dioniso di oggi è l’eterno fanciullo che ama essere costantemente circondato dalle donne.

Il padre della psicanalisi Sigmund Freud, e ancor di più il suo discepolo Carl Jung, attinsero a piene mani al mito greco per entrare nei meandri della mente umana. Famosa è la teoria del “complesso di Edipo”, secondo cui il bambino allaccia con la madre una relazione sentimentale in cui il padre viene visto come un ostacolo, oppure la storia di Narciso, la cui caratteristica peculiare è l’impossibilità di sviluppare empatia verso gli altri.

Anche l’attuale sessuologia scientifica si richiama ai miti, figure maschili e femminili si alternano e si susseguono nel mito greco dando luogo a personaggi simili a quelli che incontriamo nel  mondo contemporaneo, sono archetipi sessuali tipico concentrato  di una memoria collettiva di cui rimane traccia nei temi mitologici rappresentati sui vasi antichi. Gli archetipi sono come le impronte genetiche nei semi e i modelli di archetipi sessuali ci confermano che sono nascosti dentro di noi.

L’uomo Dioniso di oggi è l’eterno fanciullo costantemente circondato da donne in cui suscita un forte istinto materno oppure è l’uomo che frequenta locali ad alto tasso alcolico come la tristemente nota gintoneria di Milano?

Dioniso dei Greci o il Bacco dei Romani, è la divinità della trasgressione e della perdita dell’autocontrollo, circondato dalle baccanti seminude è perennemente in festa, rappresenta un archetipo sessuale che piace molto alle donne anche oggi: lo cercano volentieri nei sabati sera intriganti e ad alto contenuto alcolico; e, come Ermes, rappresenta l’archetipo dell’uomo che vuol rimanere eternamente giovane.

Dioniso è un dio potentissimo, figlio di Zeus e della mortale Semele, ed è la divinità che nella mitologia greca piace alle donne che apprezzano le sue celebrazioni condite da musica e irrazionalità: con lui non si sentono dominate, ma piuttosto liberate grazie allo stordimento provocato dal vino e dalla danza.

Per proteggerlo dall’ira di sua moglie Era, gelosa della relazione con l’amante mortale, Zeus trasforma il piccolo Dioniso in capretto e lo conduce sul monte Nisa, dove viene allevato da ninfe e sileni che lo accompagneranno per sempre. Dioniso presiede feste sfrenate e inondate dal vino e gli sono fedeli soprattutto le donne che vengono coccolate dal dio anziché dominate o violentate, come fanno altri dei. Una divinità imitata oggi da tanti giovani nel fine settimana senza limiti e senza un domani.

Umberto Palazzo

Editorialista de Il CorriereNazionale.net

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.