Cosa accade quando la memoria personale, il radicamento in un territorio e il senso della giustizia si incontrano in un unico spazio di racconto?
È successo ai microfoni di RadioOk ieri pomeriggio 3 aprile 2025, dove è andata in onda la prima puntata di una lunga serie “cause italiane” che ha visto protagonisti Gloria Battista, figlia del celebre “Mago di Arcella”, figura simbolica e carismatica della magia, e l’Avvocato Affinito suo legale , da anni in prima linea nella difesa dei diritti civili. La trasmissione ha esplorato il legame tra memoria, giustizia e comunità, partendo dalle radici profonde del quartiere Arcella e arrivando fino alle aule di tribunale. Gloria Battista ha ricordato la figura del padre, uomo simbolo del territorio, mentre l’avvocato Affinito ha sottolineato il valore dell’accesso alla giustizia e dell’informazione chiara per i cittadini. Un’intervista intensa e sincera, dove passato e presente si sono intrecciati dando voce a un’Italia fatta di tradizione, lotte quotidiane e desiderio di cambiamento.
L’eredità del “Mago di Arcella”
Gloria Battista ha aperto l’intervista con un racconto personale, evocativo e toccante:
“Essere figlia del Mago di Arcella per me è un onore. Mio padre non era solo un uomo conosciuto nel quartiere: era un punto di riferimento, un personaggio che parlava con tutti, che ascoltava. Arcella per lui era una famiglia allargata.”Un legame … forte con le radici, ma anche con il territorio e le sue trasformazioni sociali. Da qui, la riflessione sul bisogno di cura comunitaria, di ascolto delle periferie e di presidi umani nei luoghi dimenticati.
Legalità e giustizia: la voce dell’Avvocato Affinito
Accanto a lei, l’Avvocato Affinito, con la sua visione chiara e concreta del diritto come strumento di equità. Durante la puntata ha parlato delle ingiustizie che ancora oggi colpiscono i più deboli, e della necessità di una giustizia non solo formale, ma accessibile e umana. In questo caso ha esaminato la vicenda giudiziaria della sign.Gloria Battista riguarda una disputa sull’eredità del padre, noto come il “Mago di Arcella”. Figura di spicco nel panorama esoterico e televisivo degli anni ’80 e ’90, il “Mago di Arcella” ha lasciato un patrimonio consistente, comprendente immobili, terreni e il celebre “Castello Bianco dei mobili d’arte”. Dopo la sua scomparsa,è sorta una controversia tra gli eredi. Gloria Battista sostiene che l’acquisto di alcuni beni da parte dei suoi fratellastri non sia legittimo e ha portato il caso fino alla Corte di Cassazione. “Mi hanno tolto tutto, ma non la memoria. Ora la verità deve venire fuori.” La disputa ereditaria è attualmente in corso e attende una decisione definitiva da parte della Corte di Cassazione in seduta pubblica nel mese di luglio 2025.“La legge non è fatta per spaventare – ha detto – è fatta per proteggere. Ma bisogna conoscerla, renderla comprensibile. E lì entra in gioco la comunicazione, l’informazione, la voce dei media liberi.”
Un dialogo autentico e potente
La conversazione tra i due ospiti, mediata da Davide Tommasi, ha toccato anche i temi dell’identità, del rispetto delle diversità, del valore della memoria popolare come base per costruire una cittadinanza più consapevole.
“La mia storia familiare e il lavoro dell’avvocato Affinito sembrano distanti – ha detto Gloria – ma in realtà parlano entrambi di persone, di dignità, di ascolto. Che sia un tribunale o una piazza di quartiere, quello che conta è esserci.”
Una chiusura del caso potrebbe lasciare il segno nel panorama civile giudiziario sia in bene che in male.
La puntata si è conclusa con un messaggio corale rivolto agli ascoltatori:
“Raccontare, ricordare, proteggere. Sono queste le parole-chiave di un’Italia che non vuole arrendersi all’indifferenza e all’ingiustizia.”
Una puntata speciale, emozionante, che ha mostrato come il passato possa illuminare il presente, e come la giustizia possa trovare casa anche in una storia di famiglia.
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