Il Circolo Ippico come Digital Detox

Sabato pomeriggio stavo passeggiando con i miei cani immersa nel silenzio rigenerante della Natura. Volutamente, prima di uscire, ho deciso di lasciare il cellulare a casa e questa decisione mi ha generato più di qualche perplessità. Infatti, mentre mi recavo sul posto dove sono solita fare lunghe passeggiate, mi interrogavo sulla strana sensazione di “incertezza” che provavo nell’essere senza il cellulare. Ho realizzato chiaramente che anche questa è decisamente una forma di dipendenza che rientra nella cosiddetta dipendenza digitale. D’altronde visionando velocemente alcuni recenti dati dell’ISTAT, di Osservatori nazionali ed internazionali è emerso che la dipendenza digitale è un fenomeno in rapida crescita che richiede un cambio di rotta. Infatti, giusto per fare un esempio, il Rapporto Giovani evidenzia che l’abuso dei dispositivi digitali, l’iperconnessione, ha un impatto significativo sul benessere psicologico e sociale dei ragazzi. Tanto è vero che studi
internazionali stimano che oltre l’81% dei giovani tra i 16 e i 35 anni si consideri dipendente dallo smartphone. Questa situazione estremamente diffusa porta a fenomeni di isolamento, di ansia, e di compromissione delle relazioni interpersonali autentiche, oltre ovviamente ad altri aspetti di criticità fra cui l’inevitabile indebolimento del rapporto con l’Ambiente, con sé stessi e con gli altri.

In questo contesto promuovere abitudini ed iniziative per un uso consapevole della tecnologia diviene essenziale. Un invito quindi ad agire insieme, istruttori e genitori, istituzioni e scuole, ad intraprendere un percorso che sia di esempio positivo per tutta la comunità. Il Circolo Ippico può essere un luogo dove i giovani riscoprono il valore delle relazioni autentiche e del tempo trascorso lontano dagli smartphone. Quindi si propone un approccio consapevole che generi un cambiamento culturale che promuova il digital detox (termine diffuso) anche attraverso lo sport, il contatto con il cavallo e la relazione con la Natura. È dunque auspicabile un responsabile atteggiamento in cui ciascuno ha il dovere di essere artefice di un processo educativo che guida la collettività verso un equilibrio sano tra tecnologia e consapevolezza.

Ecco perché dobbiamo cominciare noi – senza delegare altri- a sostenere momenti in cui viene limitato l’uso dei dispositivi digitali durante la presenza dei ragazzi in maneggio. Il circolo ippico dovrebbe essere a tutti gli effetti una “palestra di vita”, e questo a prescindere dal tempo che si trascorre al suo interno. Adottare regole che limitano l’uso dei cellulari durante le attività e la permanenza all’interno della struttura, possono creare un ambiente che incoraggia la concentrazione, la socializzazione e l’apprendimento. È dunque fondamentale mettere in campo azioni che tengano i giovani agganciati alla realtà. E affinché le iniziative siano efficaci e sostenibili, è indispensabile che ci sia una collaborazione attiva tra istruttori e genitori. Infatti, gli istruttori si occupano dell’insegnamento e della sicurezza, piuttosto che controllare l’uso dei dispositivi, ed è per questo motivo che è importante condividere con i genitori la necessità che supportino questa iniziativa, educando i loro figli sull’importanza di limitare l’uso dei cellulari almeno durante le attività al maneggio. Solo così si può creare un ambiente più favorevole alla crescita personale e al benessere dei giovani.

Sarebbe magnifico sapere che in certi luoghi viene promossa la sana abitudine ad essere “indipendenti digitalmente”, e quindi a sostenere le buone prassi. Fra queste ultime si richiama l’opportunità di essere presenti, di concentrarsi, di crescere, di mettere in campo la propria creatività, di esprimersi, di rispettare le regole, di imparare a superare le difficoltà, e soprattutto di sperimentare che non è indispensabile sprecare tempo per sapere cosa stanno facendo gli altri in quel momento o semplicemente per raccontare a tutto il mondo ogni cosa che ci riguarda.

Possiamo quindi dire con assoluta certezza che, qualora condiviso, all’interno del maneggio ci possono essere ulteriori e vitali “forma di allenamento” per imparare a sostituire brutte ed inutili abitudini con quelle nuove più salutari. Ecco perché il Circolo Ippico può essere anche una vera e propria Palestra di Vita, ma rammento che tutto ciò sarà possibile e sortirà tanti più benefici quanto più vi sarà la condivisione e la collaborazione dei genitori nell’interesse reale dei ragazzi.

Promuovere comportamenti virtuosi non è una facoltà ma un dovere che riguarda tutti.

Clara Campese
Per chi è interessato a dare idee e propositi fattibili chiedo cortesemente di scrivere al seguente indirizzo email: rubricaequestre@gmail.com – redazione@corrierenazionale.net

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