Bari ombelico del mondo cristiano nel medioevo, poi incompiuta Porta d’Oriente dell’Italia e, infine, Capitale mondiale della Pace nel nome universale di San Nicola nel 1990… insomma impossibile per chi fa del famoso «Conoscere il passato …» la cifra di ogni suo racconto, non cominciare dal sogno, e da noi vissuto per intero da fotoreporter, di chi già quasi 40 anni fa cercò di fare di Bari una Capitale al Sud e nel Mediterraneo del Cinema. Stiamo parlando del «re barese a Roma del cinema italiano» Felice Laudadio e di quell’EuropaCinema ’88 a Bari da cui cominciò la grande avventura di NUOVO CINEMA PARADISO (film Oscar due anni dopo a Hollywood) che consacrò il sodalizio inossidabile tra il regista Giuseppe Tornatore con l’immenso Maestro Ennio Morricone: l’autore di oltre 500 colonne sonore che – a buon intenditor poche parole – fu insignito, tra i tantissimi altri, di un indimenticabile Premio Bif&st 2019  prima di ricevere ben due Oscar, nel 2007 e nel 2016.

 

Un uomo dietro ogni storia, e un rimando a un’EuropaCinema’88 che, non a caso, si può ritenere madre putativa di quel primo Bif&st (2010) che ha segnato il ritorno nella sua Bari di Felice Laudadio nel solco del suo sogno, oltretutto forte dell’appoggio di una rivelatasi da sùbito molto attiva Apulia Film Commission, prima del passaggio di testimone, quest’anno, a Oscar Iarussi. Nomen omen, tra l’altro, un più che degno successore, quasi naturale anche per competenza specifica, e che, per intanto, già eredita un Bif&st strutturato e messo al riparo da tutto dal Governatore Michele Emiliano…ma che, sia pure un Festival con l’alea di essere left oriented, ha potuto registrare nella serata conclusiva e nella fila dei protagonisti e delle autorità – prima volta a nostra memoria e dettaglio sfuggito a tutti – la presenza un importante esponente del centro destra e del Governo:  il barese vice Ministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto la cui partecipazione, a prescindere dal patrocinio del Ministero della Cultura,  rappresenta già di per sé un’implicita attestazione della riconosciuta importanza data a questa kermesse e soprattutto al Cinema, visto non solo come prezioso veicolo di Cultura, ma anche come straordinario strumento di promozione internazionale  di Bari e della Puglia.

Una Bari e una Puglia über alles nella mission strutturale del Bifest , non a caso il nostro report sulla «giornata di cinema che più pugliese di così non si può»  del 26 u.s.: quella che ha registrato il sold out al Cinema Galleria per Michele Placido ma,  purtroppo non ubiqui, necessariamente vissuta per intero al Teatro Petruzzelli per una tutta nostra Sergio Rubini Day  (v. Corriere PL. it “BIF&ST 2025: a Rubini il Premio Arte del Cinema”). Ma ora eccoci al più recente presente del 29, e giorno di chiusura del Festival, almeno per una menzione dei più importanti riconoscimenti: Premio Bif&st 2025 per “Il Cinema Italiano” a “PER AMORE DI UNA DONNA” – Miglior Film – a Guido Chiesa, invece per la Migliore Regia a Lorenzo Pullega per “L’ORO DEL RENO” e poi al cast di “PAURA DELL’ALBA” di Enrico Masi. Così le altre palme: “Premio SIAE”, per La Regia, a Greta Scarano per “LA VITA DA GRANDI”, “Premio Meridiana” a Fabrizio Ferracane – Miglior Attore Protagonista – per “LA GUERRA DI CESARE” di Cesare Scavio e infine, “Premio Bif&st San Marzano” – Migliore Attrice Protagonista – a Matilda De Angelis come interprete, accanto a uno straordinario attore autistico Yuri Tuci del già citato “La vita da grandi”. Film intensissimo e ispirato a una storia vera, proiettato al Bifest in anteprima assoluta e in uscita domani 3 aprile, e che, in deroga a ogni terzietà da giornalisti, consigliamo a tutti di andare a vedere, magari famiglia al completo, per le tante riflessioni che muove sul rapporto genitori – figli e sulle scelte personali che alla fine determinano la nostra vita.

Tornando alla cronaca, discorso necessariamente a parte per le guest star della giornata clou di sabato e che ha visto, in mattinata, un Petruzzelli gremito ad accogliere, a esattamente 30 anni di distanza dal loro inossidabile “Viaggio di nozze”, la coppia Jessica e Ivano (la sempre bellissima Claudia Gerini e Verdone) prima dell’intervista seguita alla proiezione, e poi della consegna del Premio Bif&st Arte del Cinema dato al grande regista e attore romano Carlo Verdone in serata. Stesso prestigioso premio conferito alla eternamente affascinante Isabella Ferrari, «interprete sensibile nei film dei massimi cineasti italiani e ora grande e premiata attrice drammatica versata nella gestione di personaggi molto complessi» anche se nota al grande pubblico italiano nelle vesti del commissario Giovanna Scalise delle prime due serie di Distretto di Polizia.

Pomeriggio molto intenso con la proiezione di “NON SONO QUELLO CHE SONO” che, come anche nel soprattitolo in cartellone, è una rilettura e una trasposizione fedele in italiano – romanesco dell’Otello di Shakespeare ma dislocato come epoca (il 2001) come luoghi, da Venezia al litorale romano, e in cui il fiero condottiero moro della Serenissima diventa un capo della mala: una riuscitissima operazione che dimostra come alcuni sentimenti – la gelosia malata che si trasforma in tragedia – alla fine non conoscono purtroppo né le leggi dei codici né quelle del tempo. Un noir culturale d’impatto notevole uscito nel 2023 che però ha contribuito, insieme a tanto altro, a far attribuire l’ambìto Ciack d’Oro d’essai per il Cinema di ricerca a Edoardo Leo, suo straordinario interprete principale e regista.

In chiosa, trattandosi di una cronaca limitata all’essenziale, non ci resta che scusarci con tutti i grandi nomi non citati tra i 400 ospiti e i tanti professionisti che hanno reso possibile e indimenticabile una kermesse di tale portata per un Bif&st comunque andato oltre le stesse previsioni, considerando il cambio di guida. A dirlo i numeri, positivi in tutti i settori come dichiarato in conferenza stampa da un Oscar Iarussi, peraltro rivelatosi anche una sorpresa sul palco nella brillante conduzione insieme all’attrice Rosa Palasciano. Né l’unica sorpresa piacevole, per noi, vista l’amicizia nata in questa manifestazione con un eclettico medico a riposo, Domenico Gaudioso, e che ora può finalmente dedicarsi a completare testo e musica di un suo musical quasi già pronto, insomma una seconda “Vita da grandi” anche per lui tirata finalmente fuori dal cassetto. Citazione d’obbligo, d’altronde, per i tanti scatti gentilmente datici per la mini gallery di questo articolo, e magari pure qualcun altro per il nostro profilo instagram, anche per raccontare per immagini il tanto non detto o qualche Fuori Bif&st.

Concludendo un successo sotto ogni profilo, prossimo Bif&st: 21 – 28 marzo 2026. E segnatevelo già in agenda, o rischiate di non trovar posto come è successo a tanti. 

Enrico Tedeschi