di Vincenzo Caccioppoli

Garantire prezzi e condizioni eque al comparto agricolo europeo, dopo le proteste del settore registrate l’anno scorso. E’ una delle missioni del commissario europeo all’Agricoltura, Cristophe Hansen, per la prima volta in visita ufficiale in Italia per illustrare la sua visione futura dell’agricoltura, alla luce delle criticità del commercio agroalimentare nell’attuale situazione geopolitica internazionale.

Accolto dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il commissario ha prima partecipato ad un convegno sul tema, poi ha visitato gli stand del villaggio allestito da ieri nei giardini di Piazza Repubblica a Roma in occasione di Agricoltura E’. Nella giornata inaugurale dell’evento, in occasione della presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, sono stati 35mila i visitatori e oltre tremila gli studenti delle scuole e degli Istituti Alberghieri e Agrari che hanno animato il villaggio. “L’anno scorso in questo periodo dell’anno – ricorda Hansen – in molte zone d’Europa gli agricoltori sono scesi in piazza per protestare contro molte cose, tra cui la richiesta di prezzi più equi per i loro prodotti. Abbiamo allestito così una riforma per l’organizzazione comune dei mercati, in modo da rafforzare i produttori e il loro potere negoziale”.

Una visione nuova dell’agricoltura in Ue, con gli agricoltori “parte della soluzione e non del problema”, legato al cambiamento climatico, alla tutela dell’ambiente, alla sicurezza e sovranità alimentare. Guardando ad una Pac post 2027 decisiva per il settore, dove la priorità sarà quella non solo di mantenere le risorse, ma anche di aumentarle (impresa non facile), e di evitare che vengano accorpate in altre voci di bilancio come i Fondi di Coesione. Ma dove determinanti saranno anche la tutela del reddito degli agricoltori, fondamentale perché il settore resti, o meglio torni, attrattivo per i giovani e per evitare l’abbandono delle aree interne, ma anche la semplificazione burocratica, la tutela delle piccole e medie imprese e dell’agricoltura familiare, lo sviluppo reale delle Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita) per piante più resistenti alle malattie e più produttive con meno risorse, acqua in primis, la cui gestione va rivista profondamente.

Elementi di una visione del futuro agricolo europeo condivisa, oggi, nell’anniversario dei Trattati di Roma da cui nacque nel 1957 la Comunità Economica Europea, e di cui l’agricoltura era capitolo unificante e centrale, dal Commissario all’Agricoltura Ue, Christophe Hansen, dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e dai rappresentati di tutte le principali organizzazioni agricole italiane, da Confagricoltura a Coldiretti, da Cia-Agricoltori Italiani a Fedagripesca, da Copagri a LegaCoop Agroalimentare, tutti insieme riuniti al tavolo di “Agricoltura è”, il Villaggio al centro di Roma, in Piazza della Repubblica, voluto dal Ministero dell’Agricoltura proprio per celebrare l’anniversario dei Trattati e la visita di Hansen.
“Ho imparato, in Europa e qui, che quando si parla di agricoltura non ci sono partiti, ma c’è l’Italia, e questa è una cosa molto importante. È un piacere essere qui, in un giorno storico, 68 anni dai trattati di Roma, e ringrazio il Ministro Lollobrigida, per l’idea di “Agricoltura è”.

Dobbiamo dialogare – ha detto Hansen – per capire dove sono i problemi, per capire dove andare. Cibo e agricoltura sono fondamentali per la società, per la resilienza economica e sociale dell’Unione Europea, dove ci sono 400 milioni di persone che devono mangiare, senza contare l’export di cui l’Italia è campione con vino, formaggi e non solo”, ha detto Hansen. “In 30 anni – ha ricordato Lollobrigida – l’Europa ha perso il 30% delle aziende agricole, e non solo per il processo virtuoso di aggregazione, ma anche per desertificazione e abbandono. Siamo ad un anno dal 21 marzo dello scorso anno che ha visto i leader europei, anche grazie all’Italia e al Governo Meloni, rimettere al centro l’agricoltura, per trasferire alle nuove generazioni la possibilità di fare agricoltura, con il reddito come nodo centrale, perché la passione non basta.

Valorizzare i nostri prodotti nel mondo è la strada giusta, e chiaramente c’è il tema dazi, che è un problema per una Nazione esportatrice, e speriamo che l’Ue sia in grado di intervenire come gli spetta in Usa. I dazi non sono stati inventati oggi, sono un problema per tutti. Usa e Ue hanno valori comuni, democratici, dobbiamo dimostrare che questo modello funziona meglio di altri, dobbiamo dialogare.

Le tariffe però a volte funzionano e servono: pensiamo alla differenza dei costi di produzione tra i nostri produttori che rispettano le regole, i diritti, e quelli di alcune zone dell’Est e del Sud del mondo, che non lo fanno: le cose vanno riequilibrate. Pensiamo anche all’accordo con il Mercorsur: nel complesso è di fatto positivo, anche per alcuni settori agricoli, ma l’Ue deve garantire che gli accordi tutelino tutti, con equità, non sacrificando un settore o l’altro. Abbiamo visto che le cose possono cambiare: sull’energia, sul cibo importato a basso prezzo da altri Paesi. Per questo l’impegno sulla sovranità alimentare è fondamentale in Ue. Dove l’agricoltura non è più disallineata rispetto alla pesca, non è più vista come in contrasto con l’ambiente: abbiamo aperto una fase positiva e su questa strada vogliamo continuare”, ha concluso Lollobrigida.

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