I ceramisti magnogreci hanno descritto con le immagini una sessualità esuberante ancora presente.

Il padre della psicanalisi Sigmund Freud, e ancor di più il suo discepolo Carl Jung, attinsero a piene mani al mito greco per entrare nei meandri della mente umana. Famosa è la teoria del “complesso di Edipo”, secondo cui il bambino allaccia con la madre una relazione sentimentale in cui il padre viene visto come un ostacolo, oppure la storia di Narciso, la cui caratteristica peculiare è l’impossibilità di sviluppare empatia verso gli altri.

Anche l’attuale sessuologia scientifica si richiama ai miti, figure maschili e femminili si alternano e si susseguono nel mito greco dando luogo a personaggi simili a quelli che incontriamo nel  mondo contemporaneo, sono archetipi sessuali tipico concentrato  di una memoria collettiva di cui rimane traccia nei temi mitologici rappresentati sui vasi antichi. Gli archetipi sono come le impronte genetiche nei semi e i modelli di archetipi sessuali ci confermano che sono nascosti dentro di noi.

L’archetipo del seduttore è Zeus che conquista ninfe, donne mortali e dee assumendo le più svariate forme e ricorrendo agli stratagemmi più originali: diventa una nuvola per sedurre la sacerdotessa Io, pioggia d’oro per fecondare Danae, e ancora toro bianco, aquila o cigno come sul vaso che andiamo a descrivere:

Cratere a mascheroni: il rapimento di Ganimede:

Cratere Collezione Rizzon Museo Ridola Matera

Descrizione del cratere: sul collo del vaso Zeus rapisce Ganimede , il pedagogo accorre verso Ganimede rapito . Il vecchio indossa una tunica a maniche lunghe rosso cremisi, stringe in mano un bastone e distende il braccio sinistro con una palla, verso di lui corre un cane. Ganimede è rappresentato in volo con le braccia aperte e i palmi delle mani verso l’alto in segno di supplica. Il fanciullo è trattenuto dal cigno/Zeus che con le ali spiegate si libra in volo piegando il lungo collo verso di lui. A destra un giovane nudo regge con la mano sinistra un cerchio e alza la destra in segno di spavento e stupore. Sul corpo del cratere un naiskos con un uomo seduto tra due giovani , a sinistra un giovane con strigile ed elmo , al centro uomo barbato e seduto su klismos (poltrona) mentre avanza il braccio sinistro sino a sfiorare con le dita il gomito dell’altro giovane che ha di fronte appoggiato a un bastone puntato sotto l’ascella .All’esterno quattro figure offerenti la prima a sinistra siede su un rilievo del terreno con una ghirlanda nella mano destra , sotto di lei un giovane nudo raffigurato di spalle mentre regge una corona e porta appesa al polso una benda. Sulla destra del tempietto un giovane nudo seduto sul terreno coperto da un mantello e una donna con specchio nella mano destra e una filza di rosette nella mano sinistra.

Archetipo sessuale – l’uomo Zeus
L’uomo Zeus è l’uomo dagli innumerevoli amori: il numero di donne che Zeus ha amato è cosi alto che è impossibile raccontare tutte le sue storie. È persino difficile enumerare il nome di tutte le donne che conquista con il fascino del potere o ricorrendo a trucchi ed inganni. L’uomo Zeus di oggi è concentrato su sé stesso e sulla sua individualità, può essere un compagno infedele e il suo perenne stato di ipereccitabilità lo candiderebbe all’ipertensione arteriosa, con una conseguente forte predisposizione alle malattie cardiovascolari. Nulla potrebbe fermarlo, se non un attacco di cuore capace di fargli realizzare che per salvarsi la vita egli deve scendere dall’Olimpo. L’uomo Zeus può rappresentare anche il cosiddetto “macho” che con la sua esagerata esibizione di virilità mette in mostra una promessa di soddisfazione della donna probabilmente falsa. Gli uomini hanno bisogno di costruirsi un’immagine per attrarre, ma spesso non sono sessualmente potenti, e anche chi si dimostra “principe azzurro” alla fine delude, non avendo energia sufficiente a sostenere all’infinito la parte. Ciò che conta nell’uomo Zeus è la propria identità per dimostrare di essere maschio: agli altri uomini, alle altre donne e a sé stesso. L’uomo Zeus non entra in vera relazione con le donne ma le prende come e quando vuole e le usa per i propri fini, soddisfa il proprio desiderio di avere figli però poi li abbandona affidandoli ad altri.

testo e immagini da Storie di Sessualità Magia e Malocchio di Umberto Palazzo

Copertina di Storie di Sessualità Magia e Malocchio di Umberto Palazzo