di Nat Russo

Hai mai chiesto a Google di trovarti una ricetta o a Siri di mettere una sveglia? Se la risposta è sì, allora hai già usato l’intelligenza artificiale (AI). Ma cosa significa davvero questo termine?

L’AI è un sistema che imita alcune capacità umane, come riconoscere immagini, tradurre testi o rispondere a domande. Non è una mente pensante come quella di una persona, ma un programma che impara dai dati e genera risposte.

L’idea che le macchine potessero “ragionare” nasce negli anni ‘50, quando il matematico Alan Turing si chiese se un computer potesse comportarsi come un essere umano. Da allora, la tecnologia è avanzata moltissimo. Oggi abbiamo AI in tantissimi ambiti: nei videogiochi, nelle auto a guida autonoma e persino nei frigoriferi intelligenti!

Ma come funziona un’AI? Il trucco è il machine learning, un metodo che permette ai computer di imparare dai dati. Ad esempio, se mostriamo a un’AI migliaia di foto di gatti, col tempo sarà in grado di riconoscere un gatto anche in una nuova immagine. Più dati riceve, più diventa precisa.

L’AI è utile, ma ha anche dei limiti. A volte sbaglia, perché non capisce davvero il significato di quello che dice. Ad esempio, se le chiedi una barzelletta, potrebbe raccontartene una assurda! Inoltre, può avere pregiudizi se i dati su cui è stata addestrata non sono equilibrati.

L’AI sta cambiando il mondo e il suo sviluppo è solo all’inizio. Forse un giorno avremo robot davvero intelligenti, ma per ora le macchine sanno fare bene solo ciò per cui sono state addestrate. Il segreto è usarle con curiosità e attenzione!

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