Statali, FLP su DDL Merito: “Si all’accesso dall’interno alla dirigenza, ma attenzione a iniziative unilaterali su carriera e perfomance. Il Ministro prosegua il confronto con il sindacato e non tolga centralità ai CCNL”
“Una sostanziale condivisione sul provvedimento relativo alla possibilità di attivare procedure di sviluppo di carriera dall’interno verso la dirigenza nelle amministrazioni pubbliche, riservate ai funzionari e a coloro che saranno inquadrati nelle elevate professionalità. Non ci convincono, invece, le procedure, le modalità di pesatura e di valutazione delle candidature, così come la proposta del periodo di “tirocinio” di 4 anni, prima della verifica finale e del consolidamento nel ruolo di dirigente” così Marco Carlomagno, segretario generale di FLP, commenta le anticipazioni sui contenuti del DDL Merito, approvato in CdM.
“Quello contenuto nel nuovo disegno di legge è un percorso da noi sempre voluto e che oggi trova finalmente la possibilità di essere praticato. E però non possiamo non esprimere forti preoccupazioni sulla parte del provvedimento relativa alle perfomance che individua le percentuali di personale a cui attribuire la valutazione massima, come pure le modalità di ripartizione delle somme nella disponibilità della contrattazione integrativa”. “Questo perché – spiega Carlomagno – una norma del genere entrerebbe a gamba tesa in quelle che sono prerogative contrattuali, e si porrebbe nel solco di quella normativa degli anni scorsi che ha prodotto lo svilimento del ruolo contrattuale, privilegiando l’adozione di politiche dirigiste, dall’alto, che non solo hanno bloccato la contrattazione, ma hanno limitato fortemente anche l’autonomia delle Amministrazioni”.
“La strada per una maggiore efficienza delle amministrazioni e della qualità del lavoro non può essere ricercata riproponendo modelli già visti, che non hanno prodotto risultati apprezzabili, alimentando invece disaffezione verso il lavoro pubblico, bensì attraverso il rafforzamento degli organici, ancora del tutto insufficienti, rilanciando la formazione, il lavoro per obiettivi, nuovi modelli organizzativi, la semplificazione e la digitalizzazione dei processi” continua Carlomagno.
Il provvedimento, da tempo preannunciato, spiegano da FLP, non interviene in modo organico su tutti gli aspetti della valorizzazione del personale, ma riscrive parzialmente solo le procedure di accesso alla dirigenza e appare anche in contraddizione con il DL PA con riferimento alle modalità di svolgimento e reclutamento del personale e allo stesso ruolo del Formez. “Un Disegno Di Legge non è un Decreto legge e quindi c’è tempo per agire e per apportare tutte le modifiche necessarie nel corso dell’iter parlamentare” dice Carlomagno.
“Chiediamo quindi al ministro Zangrillo di dare immediato seguito al ciclo di riunioni che si è aperto nei giorni scorsi a Palazzo Vidoni con le federazioni e confederazioni sindacali, entrando nel merito delle questioni, affrontando in quella sede tutte le proposte relative ai percorsi di carriera e di erogazione delle risorse della contrattazione integrativa, nel posto giusto e con gli interlocutori dovuti. Senza forzature e senza togliere competenze e centralità ai CCNL di comparto, che per noi restano la sede deputata a regolare questi aspetti” conclude il segretario generale di FLP.