Lacorazza, Cifarelli e Marrese ne hanno parlato in una conferenza stampa tenutasi oggi presso il Palazzo del Consiglio regionale: “Occorre far rispettare le regole per far funzionare la sanità lucana e offrire servizi efficienti ai cittadini”

BASILICATA – Questa mattina, presso il Palazzo del Consiglio regionale, si è tenuta una conferenza stampa organizzata dai consiglieri regionali del Partito Democratico e di Basilicata Democratica, Piero Lacorazza, Roberto Cifarelli e Piero Marrese. Al centro dell’incontro, la situazione della sanità lucana e lo spostamento della postazione del 118 della Val d’Agri a Viggiano, una decisione che i consiglieri ritengono non conforme alla legge.

Il capogruppo del PD, Piero Lacorazza, ha evidenziato le gravi difficoltà in cui versa la sanità in Basilicata, nonostante il grande impegno del personale sanitario. “Manca una programmazione adeguata, le liste d’attesa sono lunghissime e il diritto alla salute è spesso negato. In questo contesto – ha aggiunto – l’azienda sanitaria della provincia di Potenza applica un rigore eccessivo nei confronti delle strutture accreditate, mentre non dimostra la stessa fermezza nel far rispettare la legge per quanto riguarda la postazione del 118 di Viggiano”.

Lacorazza ha poi ricostruito la vicenda dello spostamento temporaneo della postazione del 118 della Val d’Agri, inizialmente prevista per supportare i lavoratori dell’impianto petrolifero, nel centro di Viggiano: “La legge regionale n. 21 del 1999 – ha sottolineato – stabilisce la distribuzione delle postazioni del 118 in Basilicata, ma alcune aree risultano ancora scoperte, con tempi di intervento superiori agli standard previsti dai LEA (26 minuti invece di 20). Nel 2012, la Giunta regionale firmò un accordo con ENI e i sindacati per istituire una postazione del 118 nell’area industriale della Val d’Agri, a tutela della sicurezza dei lavoratori. Questo accordo fu poi confermato nel 2013 e rinnovato nel 2021, ribadendo l’impegno della Regione a mantenere il presidio. Tuttavia, proprio nel momento in cui la postazione avrebbe dovuto essere confermata è stata spostata nel centro di Viggiano, nonostante fosse stata dichiarata essenziale per l’area industriale. L’ASP giustifica lo spostamento come temporaneo per lavori di ristrutturazione, ma, dopo tre anni, la postazione non è stata ripristinata, nemmeno individuando un sito alternativo sempre nell’area industriale, suggerendo pertanto un trasferimento definitivo. Questo solleva dubbi sulla legittimità della decisione, motivo per cui è stata presentata anche un’interrogazione per fare chiarezza sulla vicenda”.

“Regione e Azienda sanitaria devono far rispettare la legge e dare seguito agli accordi presi – ha sottolineato Lacorazza – altrimenti ci troviamo di fronte a un paradosso: una postazione del 118 con mezzi e personale nel centro di Viggiano, dove non è prevista, mentre altri Comuni della Basilicata, che ne avrebbero diritto per legge, ne sono sprovvisti. Questo è un danno per i cittadini di quei territori”.

Per Cifarelli, il ruolo dell’opposizione è quello di stimolare la maggioranza e il Governo regionale a fare di più e meglio: “Non è nostro compito bloccare le attività politiche e amministrative della Regione, che ha bisogno di risposte concrete. Tuttavia, siamo costretti a denunciare certe situazioni, soprattutto dopo mesi di segnalazioni inascoltate da quando si è insediato il nuovo Consiglio regionale, ormai quasi un anno fa. La mala sanità non si manifesta solo nei tragici episodi che avvengono negli ospedali, ma anche nella mancata organizzazione dei servizi sul territorio. Chi ha il dovere di garantire questi servizi deve rispettare le regole, le leggi e le procedure previste, a partire dalle istituzioni stesse. Il caso di Viggiano è emblematico di come non si deve agire. Esiste una legge regionale che stabilisce la distribuzione delle postazioni del 118, definendo chi le gestisce, come devono essere organizzate e se le ambulanze devono essere medicalizzate o meno. Non può esserci arbitrio da parte di nessuno, né degli amministratori locali né degli assessori o dei presidenti di giunta, indipendentemente dalla loro forza politica. I cittadini della Basilicata hanno tutti pari diritti e dignità.”

Cifarelli ha poi riferito di aver ricevuto una telefonata da un cittadino di Matera, il quale gli ha raccontato che per ottenere una prestazione sanitaria in regione avrebbe dovuto attendere fino a fine aprile mentre a Gravina in Puglia è stato servito in sole due ore. “Questo è il meccanismo che regna nella nostra Regione: se ti sposti fuori, ottieni subito il servizio; se rimani qui, devi aspettare 45-50 giorni. Latronico e Bardi dovrebbero occuparsi seriamente di questi problemi, anziché arrampicarsi sugli specchi per giustificare lo spostamento della postazione del 118, che invece dovrebbe restare dov’era in base agli accordi stabiliti anni fa”.

Per Marrese, grazie alla spinta di tutto il gruppo di opposizione, si sta finalmente aprendo la discussione su queste problematiche. “Il caso di Viggiano è emblematico: un esempio di come, a volte, non vengano applicate correttamente le norme. C’è una distorsione evidente nella gestione dei servizi, in particolare per quanto riguarda il pronto intervento. Spostare una postazione in un’area che riduce la sicurezza di un territorio vasto come quello della Val d’Agri è una scelta che non rispetta le indicazioni normative e va a svuotare di efficacia il sistema di emergenza. Inoltre, dobbiamo fare i conti con le gravi criticità che affliggono l’assistenza territoriale, che oggi è in crisi. Le nostre strutture ospedaliere sono sprovviste di attrezzature, nonostante gli ingenti investimenti. Ancora oggi, viviamo una situazione in cui non vengono utilizzate risorse fondamentali, come la telemedicina, che è completamente assente.”

Marrese ha concluso parlando dei ritardi nel sistema e dell’insoddisfacente riforma del CUP: “I software non sono adeguati alle esigenze dei cittadini e, di conseguenza, complicano ulteriormente le procedure. Immaginate cosa significa per un anziano dover affrontare telefonicamente questi disservizi: è una barriera che impedisce il diritto alla salute. Per questo, chiediamo una risposta concreta e seria da parte della Giunta e dell’assessore Latronico. L’atteggiamento generale deve cambiare, ed è importante che si presti attenzione alle richieste che stiamo facendo.”