Il piano di rilancio turistico, economico e occupazionale dell’area è stato presentato questa mattina durante un incontro. Il consigliere di FdI: “La montagna lucana va vista come un tutt’uno e non divisa in 76 comunità diverse”
Un Piano per il rilancio turistico, economico e occupazionale della montagna lucana (con un brand che ne valorizzi la sua identità unica) è stato presentato alla stampa e agli stakeholder della montagna questa mattina su iniziativa del consigliere regionale di FdI Alessandro Galella.
“L’intento di oggi – ha affermato rivolgendosi alla platea formata da alcuni Sindaci della regione, dal coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Basilicata, Piergiorgio Quarto, dal direttore generale dell’Azienda di promozione territoriale della Basilicata, Margherita Sarli e dal Commissario straordinario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese, Antonio Tisci oltre che da numerosi imprenditori delle diverse aree montane della Basilicata – è quello di condividere con voi il lavoro che abbiamo provato a fare da soli, mettendo insieme le informazioni riguardanti la ricettività alberghiera e ristorativa e i grandi attrattori dei 76 Comuni su 131 sopra i 600 metri dal livello del mare”.
“Abbiamo lavorato con la logica di mappare il territorio, prevedendo delle schede per i diversi comuni, riportando riferimenti rispetto ai grandi attrattori, agli affittacamere, ai ristoranti, agli agriturismi, agli alberghi, ai B&B e ai musei. Per alcuni Comuni i dati mancano, l’auspicio è che il dossier possa essere a breve completato, mettendo in atto preziose sinergie con i Sindaci, conoscitori attenti dei loro territori e figure chiave per lo sviluppo e il miglioramento delle loro aree. Ovviamente ci sono dei settori che noi non abbiamo considerato, come ad esempio quello dei funghi, un mondo dal fascino unico che riesce ad attrarre un gran numero di appassionati. Non abbiamo l’ambizione di presentarvi un piano esaustivo, ma abbiamo la convinzione che da un confronto positivo e costruttivo con tutti voi, possa venir fuori uno studio che possa ben interpretare quella che è un’autentica ricchezza per la nostra regione: la montagna”.
“Oggi proverò a condividere con voi – ha detto Galella – una fetta dei dati che abbiamo raccolto e soprattutto quello che è l’approccio che ho immaginato da costruire politicamente e legislativamente nei prossimi mesi con tutte le forze politiche della Regione”.
Il consigliere regionale ha poi richiamato l’attenzione su quanto accaduto a Roccaraso, dove circa 10.000 persone provenienti dalla Campania hanno invaso il piccolo comune abruzzese, sottolineando un aspetto: “Tra i visitatori non tutti erano appassionati di sci, molti di loro cercavano semplicemente un’opportunità per trascorrere una giornata in montagna. Questo evidenzia il grande potenziale che le aree montane possono offrire. La Basilicata, in particolare, potrebbe attrarre turisti dalle regioni vicine, come Puglia e Campania, che non dispongono di zone montane e che, durante l’estate, affrontano temperature molto elevate”.
“La proposta che oggi vi prospetto è quello di creare un fondo regionale destinato solo ai 76 Comuni montani. Il fondo sarebbe costituito dal 60 per cento dei fondi rinvenienti dall’accordo tra la Regione Basilicata e le compagnie petrolifere che estraggono nella nostra regione. Inoltre, si potrebbe anche utilizzare una parte importante del fondo per gli investimenti in settori no oil da parte delle stesse compagnie petrolifere. Avendo un quadro chiaro di questa importante area della regione e, quindi, delle criticità e delle migliori pratiche che hanno dimostrato di funzionare, si stabilirebbero in quali settori creare dei bandi su misura per le comunità ma in un quadro generale che affronti la montagna lucana finalmente come un tutt’uno e non divisa in 76 comunità diverse”.
“Una legge regionale – ha concluso il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – metterebbe nelle condizioni di cambiare profondamente le sorti della fetta più grande ma anche più fragile della regione. La montagna lucana, è il regno del turismo lento, delle esperienze profonde, del silenzio, della natura intatta e selvaggia, dell’ospitalità vera”.