Sessualità e Sguardi di Seduzione in Magna Grecia

Napoli, Museo Archeologico Nazionale, anfora apula

Per  ceramisti magnogreci lo specchio è fondamentale nel comunicare il  processo di acquisizione della bellezza da parte della donna e nella valorizzazione dello sguardo femminile in risposta al principio del Kosmos (ordine) che contrasta il Kaos (disordine).

Lo sguardo femminile fermato dallo specchio allude alla condizione di preda rispetto allo sguardo maschile, nello stesso tempo lo specchio assegna alla donna un potere simboleggiato dal volto riflesso: il potere della seduzione e della bellezza che la rende simile o pari a Elena o a Afrodite.

Su un’anfora apula, Elena è rivolta verso Paride ma il suo sguardo è intercettato dallo specchio che tiene in mano. Paride è seduto mentre tiene una lancia e tende una mano verso Elena ; il cane che lo affianca segnala anche il suo stato di cacciatore. Tutta la scena è inquadrata a destra da Hermes che ha probabilmente accompagnato Paride mentre sull’altro lato un’ancella porta una cista e un ventaglio. Lo sguardo di Paride diretto verso Elena rappresenta per così dire una sorta di arma per colpire la preda che si difende con lo specchio.

 



Altre scene con uno specchio le troviamo in tre vasi apulo lucani, da sinistra:

Lebes gamikos apulo a figure rosse Milano, Civico Museo Archeologico (Coll. Lagioia) Pittore di Ganimede 340-320 a.C. ove è ritratta una giovane, seduta all’aperto su una roccia, a colloquio con Eros, che, in qualità di nume tutelare dell’amore, sembra portarle in dono un ventaglio e uno specchio, oggetti legati all’universo di femminile.

Hydria apula con una donna con tunica quasi  trasparente e  si guarda allo specchio. L’assistono nell’operazione di toilette due ancelle con cista, ombrello parasole, ventaglio e cassettina.

Pelike apula con scambio di doni tra donna ed Eros. La donna regge uno specchio, Eros un cigno dal significato erotico. Tra i due, un alto kalathos decorato, contenitore tipicamente femminile.

Lo specchio sembra agire secondo i principi della magia, assegnando alla donna un omen (destino), quello della bellezza e della charis (grazia), da cui discende il destino di sposa.

 

https://books.openedition.org/pcjb/4536

Umberto Palazzo

Editorialista de Il CorriereNazionale.net

Pelike apula a figure rosse

Produzione barocca tra il Pittore dell’llioupersis e il Pittore di Licurgo. 360-350 a.C.

Lebes gamikos apulo a figure rosse Milano, (Coll. Lagioia) Pittore di Ganimede 340-320 a.C.