La Direzione cittadina e la Direzione provinciale di DEMOS Taranto (Democrazia Solidale), al termine dei lavori convocati per venerdì 31 gennaio 2025, hanno confermato all’unanimità la posizione contraria alla realizzazione dell’opera del dissalatore sul fiume Tara, nel territorio del Comune di Taranto.
Nella piena consapevolezza che l’acqua rappresenta un diritto fondamentale dell’individuo riconosciuto giurisdizionalmente prima ancora che un bene assolutamente imprescindibile e che, in quanto tale, deve essere reso accessibile a tutti, ed, al tempo stesso, che non sfuggono ad alcuno i cambiamenti climatici, l’aumento delle temperature e la diminuita portata negli invasi a causa non solo della scarsità delle piogge ma, altresì, della mancata realizzazione di opere di completamento e/o manutenzione delle condotte già esistenti, il parere nasce e si consolida al termine di un percorso culminato nell’incontro pubblico organizzato da Demos lo scorso 28 gennaio in cui hanno relazionato l’Ing. A. De Leo (Direttore Industriale AQP) e il Dott. A. Sigismondi (Esperto di gestione e conservazione della natura WWF)
Le nostre motivazioni:
– la grave assenza di confronto iniziale e attuale con la collettività,
– la determinazione popolare di salvaguardare e valorizzare il sito naturale, storico e mitologico del fiume Tara e del suo comprensorio,
– i tanti vuoti nelle informazioni,
– la indisponibilità pubblica del progetto dettagliato,
– le motivazioni pretestuose alla base del progetto,
– la genesi di una proposta arrivata all’Acquedotto e non di un progetto originalmente da esso ideato, studiato, valutato e che non può neanche assicurare continuità di funzionamento…
…convincono definitivamente Demos Taranto ad assumere ed a sostenere una posizione nettamente contraria a cui si aggiunge:
– la forte convinzione che il progetto dell’Acquedotto, ancor prima che veda la sua realizzazione, vada sospeso e profondamente rimodulato nel rispetto del Regolamento (UE) 2024/1991 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2024, sul “ripristino” della natura;
– il contenuto del parere Arpa del 25/09/2024 che tra l’altro afferma: “l’area è caratterizzata dalla presenza del Parco Regionale Terre delle Gravine e dal Parco Regionale Mar Piccolo e che l’opera interferente è la condotta di adduzione delle acque potabilizzate al serbatoio esistente di Taranto”.
Taranto e tutto il territorio provinciale hanno il diritto (ed i cittadini il dovere) di salvaguardare e valorizzare quelle poche e residuali risorse naturali ancora esistenti malgrado decenni di sfruttamento, tanto da poter pretendere il “dovuto risarcimento”; a partire non solo dalla delocalizzazione e dalla rimodulazione sul mare del dissalatore, ma, bensì, soprattutto, da un “Progetto città complessivo” capace di stabilire regole “competenti” finalizzate al benessere collettivo, compreso il diritto di godere delle proprietà curative e terapeutiche di un fiume intorno al quale potrebbe nascere addirittura un sito termale.
Una amministrazione comunale, che colleghi i proclami ai fatti, potrebbe da subito misurarsi su questo banco di prova.
Demos Taranto intende fare rete con tutti i soggetti impegnati in questo obiettivo di salvaguardia del fiume Tara e di ogni altra risorsa naturale del territorio.
Se poi, come appare, Aqp e Regione Puglia ne vorranno fare una prova di forza contro l’opinione pubblica e contro i pareri contrari illustri (Arpa compresa), probabilmente potrà solo accadere che la città ritrovi quella coesione che il conflitto “lavoro-ambiente” ha da tempo svilito.
Firmato:
Saverio Todaro, segretario cittadino
Alessandra Lorusso, segretaria provinciale