di euro, tra budget economico e degli investimenti.
Nel complesso, il bilancio per il triennio 2025-2027 è stato
condizionato dalla forte contrazione del finanziamento statale per
l’intero sistema universitario. Ciò ha determinato una stima di
deterioramento dei saldi di bilancio sul triennio di programmazione, con
un conseguente disavanzo economico tendenziale che si prevede di coprire
facendo ricorso alle riserve di bilancio per un valore medio di circa
3,7mln per anno.
Tale operazione è stata possibile grazie alla solidità patrimoniale di
cui gode l’Ateneo, derivante dalla marginalità generata negli esercizi
pregressi, che consentirà di far fronte ad un taglio di fondi su base
annua, per l’Ateneo barese, di quasi 15 mln di euro rispetto al 2023,
senza produrre contraccolpi rilevanti nello svolgimento delle funzioni
indispensabili che caratterizzano la mission dell’Università.
Infatti, nonostante il pesante taglio del fondo di finanziamento
ordinario, sono stati confermati al livello dell’anno precedente gli
stanziamenti per il miglioramento della didattica, per le borse di
studio per studenti, per le borse di dottorato, i servizi agli studenti
e i servizi bibliotecari.
È in quest’ottica che è stato redatto il bilancio di previsione, con
il chiaro intento di assicurare la funzionalità dei servizi
istituzionali, pur nella consapevolezza della ineludibile necessità di
comprimere la generalità degli stanziamenti sui quali vi fosse un
margine di intervento.
Significativa, tra i servizi agli studenti, la costituzione di un fondo
per i rifugiati (50.000 euro).
Confermato il fondo per gli specializzandi: (160 mila euro) e le borse di studio per gli studenti (550.000 euro) proposti negli anni precedenti dal Rettore.
Tra le misure del bilancio di previsione, trova conferma anche
l’elevazione della ‘no tax area’ a 26 mila euro, che garantisce ad oltre il 40% degli studenti UniBa di poter accedere agli studi universitari grazie all’esenzione totale.
Allo stanziamento per la ricerca di Ateneo, per un totale di complessivi 7 mln di euro, si aggiungono le risorse del PNRR, di 87 mln di euro per il 2025 e ulteriori 3 mln per il 2026, anno di chiusura dei progetti.
Il programma di investimenti, per un totale di 149 mln di euro
nell’intero triennio vede la programmazione di importanti interventi nel settore edilizio per il recupero, la valorizzazione e efficientamento del patrimonio edilizio dell’Ateneo, con azioni di miglioramento della qualità degli ambienti in cui si svolgono le attività di didattica e di ricerca.
Un dato rilevante è quello relativo al rapporto tra investimenti nei
servizi primari e totale dei proventi del bilancio autonomo, che, seppur in riduzione rispetto al 2024 (13,63%) a causa dei tagli nel finanziamento statale, si mantiene su un livello congruo (11,78%), comunque superiore a quello medio del periodo 2020-2023 (6,51%). Ciò, ancora a conferma della grande attenzione rivolta dalla governance al sostegno di ricerca, didattica e servizi agli studenti.
Gli indicatori delle spese di personale e di sostenibilità
economico-finanziaria risentono inevitabilmente dell’importante taglio del fondo di finanziamento ordinario, che dal 2024 ha colpito l’intero sistema universitario, mantenendosi comunque entro le soglie di equilibrio sull’intero triennio.
Seppur entro margini contenuti rispetto agli ultimi tre anni, a causa dei tagli di risorse già citati, sono in programma anche per il 2025 ulteriori assunzioni per il personale docente e tecnico amministrativo per garantire un sempre migliore efficacia delle missioni proprie di una grande istituzione statale, continuando ad alimentare il circuito virtuoso della progettualità, che negli ultimi cinque anni ha apportato importanti ritorni anche dal punto di vista economico attraverso importanti risorse derivanti da finanziamenti esterni (+12,3 mln per i proventi da ricerca con finanziamenti competitivi nel periodo 2019-2023, al netto dei proventi da progetti PNRR; +20 mln considerando anche i proventi da progetti PNRR).
Il Rettore ha commentato l’esito del lavoro svolto negli ultimi mesi:
“Il nostro bilancio, pur se fortemente segnato dalla diminuzione del fondo di finanziamento ordinario presente nella finanziaria, dimostra la decisa volontà di sancire l’importanza dello sviluppo della formazione e della ricerca quale asse centrale per lo sviluppo del Paese. In particolare l’aver garantito le voci relative al diritto allo studio appare l’esito di una governare molto attenta alle esigenze emerse dl mondo studentesco. Ringraziando tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato alla stesura del bilancio, non senza evidenti difficoltà, – ha continuato il Rettore – è opportuno che alla diminuzione dei finanziamenti si risponda progettando nuovi modelli per il sistema statale della ricerca e della formazione ed è in questa direzione che si è mossa e si muoverà la riflessione della Università di Bari”.