«Trascrivo alcune righe da RaiNews: “La premier interviene nel dibattito dopo gli accoltellamenti di Capodanno a Villa Verucchio e propone un riconoscimento per il comandante Luciano Masino che ha ucciso l’aggressore 23enne. Un premio per il carabiniere che ha sparato contro Muhammad Sitta, uccidendolo… Nel video circolato nei giorni scorsi, lo si vede aggirarsi con la lama in mano, prima di essere fermato dal maresciallo Luciano Masini con 5 colpi di pistola… Sitta avanza verso Masini, lui gli urla “Fermati, ti prego, vuoi proprio morire?” ed esplode 7 colpi di avvertimento a terra – ricostruiscono gli inquirenti – ma l’egiziano lo sfiora con il coltello, costringendolo a sparargli al torace e alla testa. Il carabiniere ora è indagato per eccesso di legittima difesa».
Intanto, poiché molti non capiscono o fingono di non capire che cosa significa eccesso di legittima difesa, vorrei chiarire che la difesa deve sempre essere proporzionata all’offesa dell’ingiusto aggressore. E poi esporre alcune mie perplessità. Non capisco perché una persona che compie il suo dovere debba essere premiata. Vale la pena ricordare che l’uccisione di una persona è sempre una bruttissima cosa. E infine qualche domanda, probabilmente ingenua: perché per fermare l’accoltellatore c’è stato bisogno di ben cinque colpi di pistola? Perché oltre al torace, l’accoltellatore è stato colpito anche alla testa? Per fermare l’aggressore non sarebbe bastato sparargli alle gambe? Può darsi, però, come riferisce l’articolo, che il comandante sia stato “costretto a spararargli al torace e alla testa”. Ma premiarlo non sarà forse un eccesso?
Renato Pierri