La Polizia Penitenziaria è un Corpo ad ordinamento civile sotto la direzione del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con oltre duecento anni di storia, che con la Riforma del 1990 ha arricchito il suo spazio d’azione, contribuendo a realizzare il principio costituzionale attinente la finalità rieducativa della pena, così come previsto e sancito dall’art. 27 della nostra Costituzione.

Come accade ogni anno, ogni Forza presenta il proprio calendario e quest’anno è stato il calendario della Polizia Penitenziaria a sollevare polemiche ed indignazione, particolarmente da parte del Partito Democratico, che lo ha trovato troppo “improntato” alla repressione più che alla rieducazione.











Peccato che questa interpretazione così superficiale, abbia rivelato solo una strumentalizzazione di basso livello ed un misero tentativo di svilirne il ruolo, dimostrando, invece, ampia ignoranza rispetto al marcato dualismo che connota il mandato istituzionale della Polizia Penitenziaria e che combina, in modo equilibrato, il trattamento rieducativo dei detenuti con le esigenze di ordine e sicurezza all’istituto penitenziario.

Mutuando le parole del Sottosegretario alla Giustizia- Andrea Delmastro Delle Vedove, la 42° edizione del calendario del Corpo ne mette in risalto la specializzazione, unica in Europa, nella gestione delle carceri e ne eleva l’impegno nella lotta contro la criminalità. Per questo si è scelto come focus di quest’anno l’addestramento, fase fondamentale della formazione di un qualunque appartenente ad una Forza di Polizia e quindi anche della Polizia Penitenziaria, che deve essere sempre pronto a misurarsi con criticità di nuova o vecchia conoscenza e, nel contempo, deve essere preparato sul corretto uso degli strumenti in dotazione, utili tanto al supporto quanto all’intervento.

Giovanni Russo- Capo del DAP- ha sottolineato come l’uso appropriato della forza e l’adozione delle tecnologie più avanzate consentano al Corpo di Polizia Penitenziaria di distinguersi, menzionando l’operazione che ha portato all’arresto di 14 persone legate all’evasione del boss Raduano dal carcere di Nuoro.

Il calendario 2025, composto da dodici mesi di fotografie è stato curata da Nicolò Jason Malaguti e Riccardo Pontiggia,  giovani fotografi che raccontano la formazione complessa e articolata, che spazia dalle materie giuridiche alle competenze tecniche, alle abilità relazionali e criminologiche; le immagini, scelte tra oltre 3.000 scatti, non solo ne esaltano i momenti di addestramento dinamici, ma ne enfatizzano le espressioni di gioia e interazioni tra i compagni.

Nicoletta Covaleo

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