Dopo giorni di eccessi ci veniva suggerito di stare in bianco, ora nuove ricerche sono a favore di alimenti colorati.
Una dieta leggera per qualche giorno può essere un utile rimedio dopo un’abbuffata responsabile della comparsa di gonfiore e senso di pesantezza. L’indicazione del passato era di stare in bianco magari con inappropriati brodini di carne, accompagnati da pane bianco, pasta bianca, riso e patate bianche, in un tripudio di bianco oggi osteggiato dagli esperti della nutrizione che invece consigliano un cibo più colorato e capace di contrastare nel nostro organismo, la proliferazione di sostanze ad azione ossidante.
Delle oltre trecento teorie sull’invecchiamento, quella sull’ossidazione studiata dal chimico americano Earl Stadtman negli anni settanta, è ancora la più accreditata.
L’ osservazione che danni procurati a mitocondri e DNA riducevano la durata della vita di lieviti e altri animali da laboratorio, fece individuare agenti ad azione ossidante poi definiti radicali liberi, capaci di implementare anche negli umani un dannoso fenomeno nemico della longevità che oggi viene chiamato ” Stress Ossidativo“.
Gli alimenti colorati sono ricchi di sostanze antiossidanti e perciò utili a combattere i radicali liberi, il rosso e il verde sono tipici colori di alimentazione salutare.
Il rosso dei mirtilli consente di ridurre i radicali liberi nel sangue, li troviamo anche essiccati in buste nel supermercato e si possono aggiungere al normale yogurt sin dalla prima colazione.
Otterremo una protezione del DNA, verificata in studi sperimentali ma anche la riduzione degli zuccheri aggiunti ai più costosi e zuccherati yogurt alla frutta, con risparmio sia al supermercato che eventualmente in farmacia per inutili integratori ad azione antiossidante in compresse.
Il rosso del vino invece è salutare soprattutto grazie al resveratrolo che mostra azioni positive su un indicatori di diabete come l’emoglobina glicata e alcuni enzimi della longevità come le sirtuine.
Studi di autori italiani e le metanalisi di 34 studi internazionali, hanno confermato che l’uso moderato di vino consumato ai pasti principali è risultato protettivo per la salute umana.
Il verde dei vegetali a foglia larga, è complementare a una sana direzione di longevità, verdure e insalate che dovremmo consumare spesso, ricordiamo gli aspetti caratterizzanti delle più comuni:
La Catalogna dall’inconfondibile sapore amorognolo è detta anche cicoria asparago, appartiene, come dice la parola, alla numerosa famiglia delle cicorie,contiene inulina, una fibra solubile che secondo recenti studi è in grado di ridurre i livelli di colesterolo Ldl (quello cattivo), che può causare disturbi all’apparato cardiovascolare. Sempre grazie all’inulina, la catalogna stimola la funzionalità intestinale; in quanto fibra prebiotica, è un ottimo nutrimento dei batteri buoni che albergano nell’intestino, quindi agisce come riequilibrante della flora batterica.
Gli Spinaci erogatori di ferro, ne contengono circa 3 mg per etto: una quota buona anche se le lenticchie ne hanno il triplo, sono tra le piante più antiossidanti e contengono anche buone quote di vitamine.
La Lattuga, uno degli ortaggi più legati al desiderio e all’abbondanza per gli antichi Egizi che lo consideravano un alimento afrodisiaco da offrire al dio della fertilità Min. La scarsità calorica della lattuga è bilanciata da un’abbondanza di vitamine, A, B, C, E e K e minerali come il ferro, fosforo, calcio, magnesio e potassio, che rendono la lattuga un alimento rinfrescante e adatto a gustose insalate.
La Rucola che il poeta latino Ovidio nell’opera l’Ars amatoria definiva “Erba lussuriosa” , appartiene al gruppo delle Brassicaceae (come broccoli e cavoli). La rucola è una delle insalate a maggiore potere saziante. Merito del suo gusto amaro, che attiva a livello intestinale la produzione di sostanze che stimolano il senso di sazietà e rallentano lo svuotamento gastrico.
Umberto Palazzo
Editorialista de IlCorriereNazionale.net