Malati gravi a domicilio: inguaribili, cronici e rari, sempre più soli e bisognosi di cure
I volontari del Patto etico di rete a Cerignola si preparano ad intervenire nel territorio con Corsi di formazione per tutelare diritti e dignità alle vittime di un sistema socio-sanitario, politico e culturale, ponendosi sempre dalla parte di quei malati ritenuti indebitamente ormai trascurabili , ingiustamente soli e parcheggiati a domicilio con le loro invalidità e sofferenze. Sono invece i malati che soffrono di più perchè si avvertono abbandonati e senza alcuna protezione. Oggi più di ieri, con il crollo dei valori costituzionali e morali, della stessa famiglia, non più intesa come nucleo sociale e palestra di amore e solidarietà, i malati più sfortunati e non più ospedalizzabili per la cronicità della malattia, durante il loro tempo penultimo sono sempre più isolati per assenze di affetti, di cure dovute e assistenza necessaria al vivere dignitoso.
Tutto ciò accade a domicilio di un malato specialmente quando la famiglia è problematica per indigenza, difficoltà relazionali e incapacità di gestione della malattia divenuta sempre più impegnativa, aggravata dalle condizioni fisiche e morali, anche da stati di commorbilità. Sono situazioni sociali che responsabilmente richiedono la collaborazione anche da parte della stessa Comunità. Il Patto Etico di Rete di Cerignola, comprensivo di 21 soggetti della Città tra Associazioni, le Scuole e le Parrocchie, solleva questa situazione presente nel territorio, disumana e ingiusta che indigna la coscienza e unisce tutti al grido del progetto “Mai più soli”. Si ritiene indispensabile essere accanto al malato a domicilio, proporsi all’ascolto nel dare voce e nel provvedere ai bisogni, attraverso interventi già concordati con le stesse Istituzioni.
E’ un clima di solitudini e disperazioni da eliminare con la partecipazione e la cristiana e civile solidarietà. Questo è stato l’incipit di S. E. mons. Fabio Ciollaro, Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano nel 1° incontro del 16/12 del Corso di formazione, organizzato dal Patto etico e realizzato presso la Sala Conferenze dell’ITET Dante Alighieri il cui Preside, prof. Salvatore Mininno nel suo saluto ha definito Il Patto Etico una rete annodata, ossia molto unita negli intenti. Le riflessioni di tutti gli illustri relatori partecipanti a tale incontro quali: Il prof. Filippo Maria Boscia, Presidente onorario della S.I.B.C.E. e il dott. Di Masi, Dirigente Anestesia e Rianimazione I.RC.C.S. De Bellis e coordinatore ass. per malati complessi, sono state mirate al tema dell’efficacia nella relazione di cura da parte di volontari a domicilio.
Il prof. Boscia ha consolidato con giustificate considerazioni quel principio del rispetto dell’umana dignità che spetta nell’età grande specialmente in situazioni di grave precarietà nel nostro tempo penultimo di vita. Il dott. Di Masi si è espresso con esempi concreti e sapienti valutazioni da medico esperto nella cura dei malati complessi a domicilio, dimostrando come la qualità della relazione di aiuto del volontario dipenderà dalla qualità di atti misurati come “pillole dell’affetto”, somministrate dall’empatia e dal contatto, da una carezza. Quindi dalla presenza e dalle le tecniche dell’alleanza terapeutica a domicilio del malato messe in atto da volontari. Di grande interesse è stato l’intervento anche della Direttrice del Distretto socio-sanitario dell’ASL FG dott.ssa Giroloma De Gennaro,che ha confermato la validità degli intenti e della continuità nella collaborazione della rete.
La stessa riflessione è stata sostenuta dal saluto del magistrato Michele Ruggieri e dell’assistente spirituale mons. Lerario, cappellano dell’Ospedale Miulli. Nel secondo incontro, realizzato il 18/12 sempre nella stessa sede, sono state approfondite le linee -guida sulla qualità della relazione di cura , sia sul pano motivazionale che delle competenze comunicative e situazionali. Eccezionali i contributi sia del dott. Tommaso Fusaro, Direttore dell’Hospice di Bitonto “Mons, Aurelio Marena” che della dott.ssa Rosalia Petronelli, psicologa e psicoterapeuta, esperta nelle cure palliative e collaboratrice ANT della BAT.
Entrambi i relatori, ciascuno nella specificità del proprio ambito e ruolo, hanno evidenziato quanto sia importante la relazione in casa tra familiari e malato e come i volontari possano veicolare tecniche comunicative importanti e di benessere nel sistema della palliazione per trattare con efficacia la cronicità avanzata portatrice di problematiche sociali, fisiche e spirituali. A seguire c’è stato un proficuo ed appassionante dibattito tra i presenti e i relatori, in modo particolare è emersa la partecipazione anche di studentesse dell’indirizzo biotecnologie sanitarie dell’Istituto scol. I.T.E.T. Dante Alighieri.
I giovani sono la speranza per un futuro diverso in Sanità ma il nostro sguardo guarda lontano, abbraccia tutti quei giovani che illuminati da processi culturali di concreta solidarietà possano provare emozioni e sviluppare sentimenti di prossimità abrogando per scelta la cultura del rischio e i pericoli di una vita dissipata ed effimera.
Italia Buttiglione
Presidente del Patto Etico di Rete e.t.s. di Cerignola
email:italia.buttiglione@gmail.com