DIRITTO, ETICA, TERRA
Un contributo per il contesto storico che stiamo vivendo e per arginare gli effetti devastanti di fenomeni sociali e culturali con finalità contro la natura umana.
Preliminarmente, definisco i tre concetti suindicati.
Il primo, il Diritto, si riferisce ed indica il complesso delle norme codificate e non che rispondono, entrambe, a prassi cristallizzate nel diritto positivo ma entrambe finalizzate a garantire la sopravvivenza ORDINATA e senza reati all’ interno delle comunità.
Con il secondo termine, Etica, mi riferisco alla capacità intellettiva ed intellettuale che diversifica gli umani esseri viventi, dagli animali e dalle piante.
Il terzo termine, Terra, indica la porzione del globo terrestre su cui è possibile la Vita umana.
Queste tre definizioni racchiudono, oggi, il confine più importante e preminente dei Patrimoni, universali, immateriali e materiali che servono a preservare la vita vera.
I concetti di Diritto, Etica e Terra, si devono necessariamente osservare e rispettare in un contesto mondiale caratterizzato: dall’avvento di una società terrestre digitale priva di confini, dalle nuove ICT, dalla I. A. e dalle continue scoperte mediche e/o scientifiche.
Con gli stessi elementi indispensabili si devono valutare altri elementi fondamentali con valenza universale; ove per universale si intende che non possono essere violati.
Qui per limitarmi, parlerò di tre classificazioni: patrimonio universale, patrimonio immateriale e materiale.
Nei Patrimoni Mondiali ci sono beni prodotto dell’uomo o della natura che possiede un eccezionale valore universale (Outstanding Universal Value) per l’intera umanità, indipendentemente dall’appartenenza politica del luogo in cui si trova (def. di Wikipedia).
Si parla anche di “patrimonio culturale immateriale” (Wikipedia) per indicare ‘le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, come pure gli strumenti, artefatti, oggetti, e spazi culturali associati, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio”.
Nel patrimonio individuale immateriale rientrano i seguenti beni individuali: ”beni durevoli che pur non avendo una consistenza fisica possono essere oggetto di valutazione economica, quali: i brevetti, le opere dell’ingegno, i diritti d’autore”.
La su descritta classificazione ci permette di valutare i nuovi sviluppi delle comunità nazionali e del nuovo scenario globale.
Le ICT, i Mass media, le reti di connessione digitale/satellitare/robotica e la I.A., hanno creato la “globalizzazione”, intesa come confine cd. “di fatto” ovvero assenza di confini o intesa come spazio al di sopra dei confini geopolitici nazionali.
La cd “globalizzazione” incide su molti aspetti dei tradizionali Stati, in ambito personale ed economico.
Ciò crea vantaggi e svantaggi; rischi e pericoli che i vari legislatori hanno trascurato o sottovalutato.
Per evitare i rischi di tale evoluzione, devono considerarsi i tre elementi suindicati.
I fenomeni extra statali descritti in breve devono essere normati con velocità.
La capacità di trasformare il diritto nuovo o vivente, in norme codificate (statali o sovra statali) che abbiano come fine quello di tutelate i diritti individuali, personali ed economici, anche in contesti globali appare indifferibile, urgente anche per garantire la sopravvivenza della comunità umana, statale o globale.
Il primato del pensiero umano e la sua proprietà personale, con ogni annesso e connesso, non possono essere disattesi.
“Sono perché penso ed il mio pensiero mi appartiene e produce beni immateriali e monetaria che mi appartengono”. In questo assunto si cristallizza il primato del pensiero umano che porta come conseguenza il reato di crimine contro l’umanità il furto di cervello o pensiero individuale, attuato mediante inserimento di microchip o strumenti capaci di leggere e divulgare il pensiero di una persona umana.
Per la precisione il crimine resta in danno del singolo o dei singoli individui che hanno subito il furto (l’inserimento di microchip e/o strumento per la lettura e divulgazione del pensiero di individuo) ma la classificazione è quella di reato contro l’umanità.
Un ruolo importantissimo assumono quindi i mezzi di comunicazione moderni che subiscono anche una nuova gerarchia nell’importanza che rivestono per garantire i diritti delle persone contro le macchine che la scienza sta introducendo con incredibile velocità.
Al primo posto si inseriscono le ICT ovvero gli account dei vari social che sono e dovranno essere sempre di più, lo strumento esplicativo della intera vita e personalità caratteriale, professionale e lavorativa di ogni individuo.
Sugli account social, i singoli individui potranno pubblicare atti anche cartacei della loro vita quotidiana; a solo titolo esemplificativo: certificati anagrafici, condizioni mediche, titoli di studio e competenze acquisite con certificazioni, beni immateriali e materiali, status anagrafico; cause in corso, penali e non.
Questo permetterà di avere per ciascuna individuo che scelga di compilare il suo fascicolo digitale, la certezza della sua identità personale (#madeofnomecognome©), i reati che sta subendo, evitando aggravio di rischi e pericoli, anche vitali.
I fatti potranno essere documentati da filmati che il soggetto esegue da solo o di propria autonoma iniziativa e divulgazione, contestando come furto ogni altro video che sia stato fatto a sua insaputa e/o sotto minaccia di male gravissimo a sé e/o suoi figli e non pubblicato sul suo account personale.
Tale strumento permetterà di eliminare l’improprio uso dei Mass media o TV digitali, satellitari e non; e/o strumenti di divulgazione su piattaforme, eseguite senza consenso dei singoli e/o con consenso non valido per indisponibilità ed inalienabilità dei Diritti umani e personalissimi (salute, privacy, etc).
Tanto eviterà il cd. ”Grande Fratello” di cui al libro di George Orwell, 1984, ovvero TV e dispositivi (satelliti, canali o reti domotiche, installate ormai in ospedali, esercizi pubblici, etc. che eseguono filmati in totale violazione dei Diritti della persona tra cui la privacy.
Le abitazioni private ed altri luoghi privati o tali da garantire privacy come strutture abitative turistiche e/o assistenziali non potranno essere spiate e/o viste da schermi e/o monitor.
Soltanto con il consenso espresso e confermato sul proprio account social, per motivi di tutela della propria persona e con video postati unicamente sul medesimo, potranno decidere di fare e divulgare documenti video.
L’ account social non potrà essere cancellato, permanentemente, anche in presenza di provvedimenti giudiziali costituendo prova ineludibile della vita dell’individuo che lo ha compilato; con le prove che avrà ritenuto di postare.
Circa l’ identità ed originalità di ogni individuo (#madeofnomecognome©), ebbi modo di esprimermi sul mio account FB proprio pochi giorni prima dei fatti accaduti a Bari a mio figlio.
Le televisive o reti, satellitare, digitali e/o altre non potranno eseguire live e/o riprese nelle private case o luoghi di ricovero e/o esercizi commerciali e/o altri luoghi senza il consenso libero del singolo individuo.
Gli archivi cartacei (anche professionali) dovranno essere conservati, per evitare che in vita e/o post mortem possano essere cambiate storie individuali, memoria vera e che siano ignorati o fatti sparire individui per scopi immorali come occultarne la vera memoria.
Inoltre, la conservazione dei certificati medici eviterà che siano attribuite patologie che servono a cambiare la vera personalità, storia anche medica di un individuo.
Tanto anche per delimitare l’ invasione di pratiche mediche dannose ed illegali, finalizzate ad immettere in corpi sani mezzi di sintesi, artefatti chirurgici e/o digitali che rendano un individuo “originale” in senso macabro e/o ad immettere virus e/o batteri e/o lo sottopongano ad immissioni nocive in grado di ricreare “ad arte” patologie familiari e/o rare in soggetti sani con scopi illeciti.
La scienza attuale deve esse essere “controllata” com’è accaduto nel caso della clonazione genetica; proibita.
Luisa Guarracino avvocato ©
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Redazione Corriere di Puglia e Lucania