Adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale di Francesco Tammacco, diretto dal regista Michele Pinto che racconta la Puglia e il fenomeno migratorio.
Il cortometraggio Abulivia dedicato alla raccolta delle olive in Puglia, diretto dal regista ruvese Michele Pinto e ispirato all’omonimo spettacolo di Francesco Tammacco, sabato 14 dicembre, ha vinto nella sezione teatrale al Viterbo Short Film Festival a cui erano iscritti circa 400 opere provenienti da tutto il mondo.
Il cortometraggio era stato proiettato un anno fa persino a Palazzo Giustiniani, sede della presidenza del Senato della Repubblica a Roma e ℅ il Consiglio Regionale Pugliese dopo essere entrato nella selezione ufficiale di kermesse internazionali quali: Cusco Web Fest in Perù, Series Web Awards di Lima, Los Angeles Web Fest, New Jersey Web Festival, Belgrado International Film Festival, Minnesota Web Fest, Festival del Cinema di Cefalù, Caorle Independent Film Festival, Bilbao Seriesland in Spagna, Rio Web Fest in Brasile, Panama Series Festival, Baltimore Next Media Web Fest, New Zealand Web Fest, Hollywood Series a Los Angeles, Melbourne Web Fest in Australiae West London Film Festival.
Aveva già meritato inoltre la menzione speciale al South Italy International Film Festival e il premio “Radici di Puglia” al Trani Festival del Cinema e del Mare
Con una profonda e magistrale interpretazione dell’attore molfettese Felice Altomare, maestro indiscusso nell’ambito teatrale, “Abulivia” si pregia anche della professionale esperienza di Rosa Tarantino, del regista teatrale ed autore Francesco Tammacco con al suo fianco, per la prima volta sullo schermo, sua figlia, la piccola Francesca. Non da meno, l’eleganza della ballerina Anna Ilaria Davvanzo e le suggestive musiche originali composte da Federico Ancona.
“Abulivia” è uno spettacolo teatrale scritto da Francesco Tammacco e, sin dal suo titolo, afferma il forte legame con la terra di Puglia e con gli ulivi che la rappresentano nel mondo: “Ab-uli-via” è infatti un neologismo ideato dallo stesso Tammacco a significare “lontano dagli ulivi”.
È attorno ad un ulivo che gira una giostra umana, dalle condizioni più varie, dei giovani del Sud che, come gli alberi, partono ancora oggi all’insegna del mondo ma a cavallo di una valigia piena di precarietà.
Quello che lasciano nella loro terra, sono vuoti incolmabili pregni di un significato fallimentare. È il vuoto l’asse portante dello spettacolo, quel vuoto che, visto con accezione buddhista, rappresenta anche una perdita inevitabile di valori.
Con ironia dissacrante, “Abulivia” riflette anche sul preconcetto che vuole i contadini fossilizzati in una impasse sociale e culturale, nella cultura, nel sapere, nella crescita sociale, “come se alla vanga e alla calura non potesse far eco la cultura”. Invece, è proprio nei lavori umili legati alla terra che andrebbe ricercata la chiave del riscatto di tutto il Sud Italia.
Così, “Ab-Uli-Via” si fa grido di dolore ma anche di speranza per quella “carne viva” che è la gente del Mezzogiorno.
Affascinato dal messaggio e dall’intero spettacolo, il regista ruvese Michele Pinto ne ha voluto fortemente realizzare un adattamento filmico, la cui produzione è stata curata da Arcadia Kinema ed una troupe tecnica di tutto rispetto con la direzione della fotografia di Diego Magrone, la presa diretta e il sound engineering a cura di Claudio Kougla De Leo, la Direttrice di Produzione Daniela Iosca, il Produttore esecutivo Felice Caiati, il Fotografo di scena Enzo Paparella.
Il lavoro, conferma la ventennale collaborazione fra Michele Pinto e Francesco Tammacco che hanno conquistato il panorama internazionale con la pluripremiata distopica webserie “Project M” dedicata alla libertà d’espressione, con oltre 50 festival che lo hanno selezionato in tutto il mondo.
Link al trailer: ABULIVIA trailer