È uno dei 5 sensi e come tale dovrebbe sempre “funzionare” bene, al fine di garantire una qualità della vita ottimale. Ma, mentre per la vista si può ovviare con degli occhiali, per l’udito occorre riferirsi ad apparecchi acustici che possono mettere a disagio chi li indossa. Ovviamente, ciò dipende dalle dimensioni e dalla qualità di questi straordinari supporti per l’ascolto.
Controlli audiometrici
Fortunatamente, si possono ottenere soluzioni di qualità per tutte le età e per tutte le esigenze: in una regione tra le più all’avanguardia del panorama nazionale e internazionale come la Lombardia, ad esempio, basta ricercare un centro di apparecchi acustici a Milano per trovare realtà professionali a supporto dell’udito idonee a soddisfare le necessità di adulti e bambini.
Sia nelle grandi città che in quelle più piccole, dunque, i centri che forniscono apparecchi acustici sono in grado di risolvere eventuali problematiche. Ma queste problematiche possono presentarsi fin da neonati: la diagnosi precoce di sordità è indispensabile per poter procedere con tutti i passi medici necessari. Le cause possono essere molteplici, partendo da quelle congenite fino ad arrivare a malattie esantematiche come il morbillo o la rosolia.
In linea di massima, i controlli audiometrici – in mancanza di sintomi – andrebbero fatti intorno ai 65 anni di età, periodo in cui le patologie legate all’udito possono diventare più frequenti. Qualora invece la limitazione nell’ascolto intervenga prima, meglio giocare d’anticipo, specialmente se a livello professionale si è spesso in contatto con rumori forti. In quest’ultimo caso, comunque, la prevenzione passa sempre per apparecchi di isolamento acustico dedicati.
I migliori dispositivi acustici
Spesso si vedono negli spot pubblicitari dispositivi pressoché invisibili da inserire nell’orecchio. Lo sviluppo delle nuove tecnologie, in effetti, ha portato a condensare in un elemento davvero minuscolo l’amplificazione necessaria a udire voci e suoni come se il proprio udito fosse completamente sano.
Tali dispositivi vengono definiti endoauricolari, proprio perché posti all’interno del canale dell’orecchio. L’impatto visivo è ridotto al minimo e anche il comfort risulta ottimale, pur se l’utilizzo interessa tutto il giorno.
Molti di questi mini-amplificatori si possono ricaricare da una base, non avendo batterie, e persino connettersi a dispositivi mobili per parlare al telefono. Una versatilità necessaria ed estremamente smart.
Tuttavia, se il difetto uditivo si presenta in forma grave, potrebbe essere necessario optare per degli apparecchi retroauricolari, ugualmente comodi ma sicuramente più grandi e visibili. Si presentano similari a delle piccole cuffie Bluetooth, ma con la particolarità di poter amplificare molto bene il segnale acustico.
La figura di riferimento
Nei centri dove si trovano gli apparecchi acustici di ogni tipo, di norma vi è la presenza di un tecnico audioprotesista, il quale ha una laurea specifica per orientare il soggetto a fare la scelta più idonea. Non solo, fornisce informazioni preziose sull’utilizzo dell’apparecchio, per esempio come applicarlo, toglierlo o ricaricarlo; ed è sempre lui che provvede ai controlli periodici per garantire il giusto funzionamento e correggere eventuali criticità.
Di norma, le prime verifiche vengono effettuate dopo circa 12 settimane, a meno che ovviamente non si riscontrino anomalie prima. La longevità degli apparecchi acustici resta elevata se li si utilizza in maniera corretta.