LOTTA POPOLARE” DI MINERVINO MURGE AGRICOLTORI SPINAZZOLA, CANOSA E BARLETTA.

AGRICOLTURA DI QUALITA – MASSAFRA/PALAGIANO

C.L.A.A. Comitato Liberi Agricoltori Andriesi

COMITATO AGRICOLTORI MONTEIASI – COMITATO “ATA” GROTTAGLIE

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Ieri 10 DICEMBRE 2024 presso la sala parrocchiale della Chiesa di San Nicola, a Palagiano, si è tenuta una pubblica assemblea organizzata dalla rete dei movimenti contadini del territorio, nella quale si è discussa la situazione del Consorzio Unico del Centro Sud relativamente alle modifiche apportate alla Legge 1/17 ed è stato approvato il seguente documento.

Nei giorni scorsi, la Regione Puglia, ha approvato un emendamento, sostenuto dalla maggioranza     e    proposto    dall’assessore    Regionale     all’agricoltura Donato Pentassuglia, che modifica le norme in materia di Consorzio di Bonifica, art. 15, e che rappresenta un tentativo di scaricare le responsabilità finanziarie sulle spalle degli agricoltori e dei cittadini, quindi l’eredità fallimentare delle scelte gestionali dei Consorzi di Bonifica degli ultimi 30 anni.

Le modifiche comportano un ulteriore emissione dei ruoli/tributi consortili non ancora riscossi, con ulteriori aumenti, nonostante il Consorzio Unico non abbia mai svolto negli anni il proprio compito.

Le modifiche della Legge Regionale n. 1/17 anziché risolvere i nodi di una gestione fallimentare, debiti che ammontano a circa 400 milioni di euro, mirano a salvaguardare le responsabilità politiche ed AMMINISTRATIVE/CONTABILI da parte della Corte dei Conti.

Queste modifiche riguardano il bilancio 2013 dopo 11 anni. Forse con queste modifiche si prova a mettere ordine ai vecchi conti   per timore delle azioni della Corte dei Conti nei confronti di chi gestisce il Consorzio e di chi non ha vigilato, elargendo milioni di euro, non per effettuare interventi di bonifica ma per altri scopi.

E’ avvilente che la modifica del bilancio 2013 e della L.R. n. 1/17, non consegna il

Consorzio nelle mani degli associati (agricoltori e proprietari di immobili urbani), ma insiste nell’attività programmatoria del Commissario che per 20 anni ha solo aggravato la situazione patrimoniale e finanziaria dei precedenti 4 Consorzi e dell’attuale Consorzio Unico.

Non di poco conto risulta che, dopo aver programmato la debitoria e forse riequilibrato la gestione, la palla passerà ai soci che dovranno essere convocati per eleggere il consiglio, ma solo coloro che sono in regola con i pagamenti.

Il riequilibrio secondo la L.R. modificata dovrà avvenire con una riduzione dei costi di gestione e con un contestuale aumento delle tariffe (tributo 630) e riscossione immediata degli stessi. Tale equilibrio/pareggio di bilancio deve avvenire entro i 10 anni con le direttive fissate dal Commissario.

In altri termini, non solo viene scippata la gestione e riconsegnata ancora ad un Commissario ma la inefficacia o inefficienza del piano ricadrà tutta sui nuovi consiglieri.

Nelle modifiche non si scorge ne’ si intravede una frase in cui si parli di provvedimenti sulla INOPERATIVITA’ del Consorzio di questi anni e della conseguente mancata manutenzione degli impianti, per i quali invece si richiede agli agricoltori ed ai cittadini il famoso TRIBUTO 630, si ripete NON DOVUTO.

Non si scorge nemmeno un’ipotesi di costituire una commissione che provveda a svolgere indagini che individuino le cause dell’aggravio patrimoniale e finanziario dei 4 Consorzi fusi e provveda a richiamare a responsabilità i soggetti che hanno agito e gestito i Consorzi.

Soldi pubblici sperperati impunemente , che con questa legge, si dovranno necessariamente  addebitare nei  prossimi   10 anni agli agricoltori attraverso l’aumento delle tariffe del TRIBUTO 630.

Infine queste modifiche alla legge hanno tutto l’odore di parare pregresse responsabilità di tutti coloro che hanno gestito nell’arco degli ultimi 30 anni , e nello stesso tempo nella sostanza si continua a sprecare denaro pubblico e a vessare i cittadini e gli agricoltori con la richiesta del TRIBUTO 630 senza giusta causa e con un sostanziale aumento.

Per ultimo all’art. 16 p. 9-10 una bella notizia : il Consorzio Centro Sud elaborerà un piano di rientro delle anticipazioni erogate ai Consorzi soppressi circa 300/350 milioni di euro.

Tale piano di rientro avrà la durata di 25 anni. CONCLUSIONI:

Ci si chiede: CHI PAGHERA’ TUTTO QUESTO? FORSE GLI AGRICOLTORI E I

CITTADINI?

Cosa ne pensano le associazioni di categoria?