Le raffigurazioni su affreschi e ceramiche  di migliaia di anni fa, ci confermano la nostra millenaria connessione all’ Ambiente Marino

La nostra Civiltà Mediterranea germoglia dalla vicina “Mezzalona fertile” quella ampia zona collocata nell’attuale area del Medio Oriente da dove nacque, fiorì e si sviluppò una cultura del vivere e di alimentarsi in armonia con la natura attraverso la “Triade Mediterranea” composta da pane, vino e olio di oliva e dalla coltivazione di cereali, legumi (grano, segale, orzo, lenticchie, piselli) con allevamento di pecore,capre,bovini e in compagnia di animali domestici come il cane e gatto. 

Il mare però consente di spostarsi  e conquistare nuove terre, Creta diventa sede di una “talassocrazia” (da thalassa, “mare”, e kratos, “potere”) ottenuta grazie al dominio sul mare, per cui oltre quattromila anni fa Creta è la culla di un’importante arte figurativa.

Raffigurazioni di polpo su ceramica minoica, Museo nazionale di Creta foto personale

Il giovane studioso inglese Arthur Evans, figlio di un ricco e illustre esperto di monete antiche rimase affascinato da alcuni piccoli sigilli in pietra trovati a Creta, incisi con il disegno raffinato di un polpo. 

L’occasione per approfondire quel mistero si presentò nel 1899, quando un governo più disponibile dei precedenti, alla presenza di archeologi stranieri sull’isola, permise a Evans di acquistare i terreni di Cnosso, nel nord di Creta, e di avviare gli scavi. L’anno seguente venivano alla luce le prime testimonianze di una splendida civiltà di commercianti, più antica di quella greca, ricca e organizzata in modo fortemente gerarchico. Evans chiamò questa Civiltà Minoica, dal nome di Minosse, mitico sovrano cretese citato nell’Odissea.

Dagli affreschi e dalle piccole sculture di quel periodo gli studiosi hanno ricostruito lo stile di vita dei Minoici. Evans ha ricostruito i livelli dell’immenso palazzo di Cnosso abbellito di affreschi con personaggi e delfini.

Affrsco del palazzo di Cnosso nel Museo Nazionale di Creta, foto personale

L’arte dei ceramisti si trasferisce nella Grecia Antica dove fiorisce con rappresentazioni figurate che si trasferiscono nella Magna Grecia. Nell’ anno 443 a.C. gli Ateniesi avevano fondato la colonia panellenica di Turi in Lucania, ove inizia la produzione di ceramiche a figure rosse a questa si aggiunge Metaponto e altri luoghi di produzione tra Taranto e Ruvo. Le ceramiche apulo lucane ci stupiscono ancora per la dettagliata conoscenza dell’ambiente marino rappresentato sui piatti da pesce della Collezione Rizzon, custodita nel Museo Nazionale “D.Ridola” Matera. 

Umberto Palazzo

Editorialista de IlCorriereNazionale.net

Online la collezione Rizzon del Museo Nazionale di Matera

 

Torpedine , triglia , labride e gamberetto
«Flatfish painter» 310-300 a.C. Alt,cm.3,5 diam. orlo cm.16,5
Collezione Rizzon Museo Ridola

Due saraghi , conchiglia tortile e una valva
«Eyebrow Painter» 310-300 a.C. Alt,cm.3,5 diam. orlo cm.16,5
Collezione Rizzon Museo Ridola Matera

Al’interno del piatto figurano un sarago, una triglia , una sogliola , una valva di pettine e un gamberetto.
«Flatfish Painter» alt.cm.5,8 diam.orlo cm.23,5
Collezione Rizzon Museo Ridola Matera