La NATO in Kosovo ha dichiarato di aver rifiutato l’autorizzazione su richiesta di Pristina, di inviare le cosiddette Forze di sicurezza del Kosovo (KSF) a entrare nella regione settentrionale a maggioranza serba, dove la scorsa settimana un’esplosione ha danneggiato un canale idrico e aumentato le tensioni tra i due paesi. La presenza della cosiddetta polizia del Kosovo è stata implementata nella zona settentrionale e Metohija.

NATO: respinge richiesta di Pristina per lo spiegamento nel Kosovo

Il primo ministro del Kosovo Kurti, tuttavia, si è astenuto dal menzionare esplicitamente i piani per inviare la KSF nella regione settentrionale, che richiede l’approvazione della KFOR ai sensi di un accordo del 2013 tra le istituzioni del Kosovo e la NATO. Sabato, dopo aver visitato i posti di blocco di sicurezza a Obilic e Vucitrn, Kurti ha riconosciuto l’impegno della KSF nel pattugliare e monitorare le infrastrutture critiche in varie località del Kosovo, citando crescenti preoccupazioni per la sicurezza. La KFOR ha inoltre chiarito che le sue forze sono già state schierate per mettere in sicurezza l’area di Zubin Potok, dove il canale è stato danneggiato. Hanno anche offerto supporto logistico e per l’eliminazione degli ordigni esplosivi alle istituzioni del Kosovo. La missione ha ribadito il suo impegno a mantenere il ruolo assegnato dalle Nazioni Unite di garantire un ambiente sicuro e protetto, lavorando a stretto contatto con la polizia del Kosovo e EULEX.

Kosovo e Serbia: sale la tensione per l’esplosione sul canale Zubin Potok

Una potente esplosione ha scosso un villaggio nel comune di Zubin Potok in Kosovo, danneggiando il canale Ibar-Lepenac, un canale di approvvigionamento idrico vitale. L’esplosione ha interrotto la distribuzione dell’acqua nelle aree circostanti, tra cui Gracanica, e ha causato interruzioni temporanee di corrente, che sono state ripristinate nel giro di poche ore. Il canale fornisce anche acqua a due grandi centrali elettriche a carbone che procura elettricità alla maggior parte del Kosovo. Il primo ministro Albin Kurti ha accusato la Serbia di aver orchestrato l’incidente, etichettandolo come un “attacco criminale e terroristico”. Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha negato qualsiasi coinvolgimento, definendo le accuse infondate e dannose per gli sforzi di pace regionali. Le relazioni tra Kosovo e Serbia sono tese da quando il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza nel 2008, una mossa che la Serbia si è rifiutata di riconoscere. Le tensioni, radicate in conflitti storici e divisioni etniche, derivano dalla guerra del Kosovo del 1998-1999 e rimangono una questione centrale nella stabilità regionale e nei negoziati facilitati dall’UE.