Nuovi farmaci studiati per contrastare il diabete, frenano obesità e malattie cerebrocardiovascolari
I cardiologi sono sempre più interessati ad aggiungere al proprio bagaglio terapeutico anche i nuovi farmaci agonisti recettoriali del GLP1, inizialmente approvati per l‘utilizzo sottocutaneo nei pazienti diabetici, ma poi esplosi in enormi fatturati con l’inattesa efficacia nel ridurre il peso corporeo, che numerosi VIP italiani e stranieri hanno pubblicizzato.
Il costo elevato di questi nuovi farmaci ha spinto il presidente americano Biden a far da mediatore con l’industria per abbassare il prezzo di queste novità pronte a far dimagrire la popolazione americana afflitta dall’obesità, come quella di tutto il mondo ricco e industrializzato.
Siamo stati invitati a partecipare al recente Congresso, Life Rhythm 2024, organizzato dal presidente nazionale ANMCO (cardiologi ospedalieri) il barese dott. Massimo Grimaldi formatosi nel prestigioso Istituto di Malattie Cardiovascolari dell’Università di Bari, fondato dal prof.Paolo Rizzon sempre in prima fila con l’altro maestro della Cardiologia prof. Matteo Di Biase.
La Scuola pugliese di cardiologia si distigue sempre, anche con il prof. Leonardo De Luca da Pavia, direttore della SC Cardiologia dell’Ospedale San Matteo ma barese e figlio dell’indimenticato Italo primario della Cardiologia ospedaliera nel Policlinico di Bari.
Nella sua apprezzata lettura magistrale:
Sindrome metabolica, dislipidemie, ipertensione, obesità ed aritmie sono stati esposti i vantaggi del corretto stile di vita e della Semaglutide agonista dei recettore GLP1 in pazienti con malattie cardiovascolari preesistenti o obesità con riferimenti all’importante Studio Clinico con l’acronimo SELECT (Semaglutide and Cardiovascular Outcomes in besity without Diabetes) in cui la semaglutide sottocutanea settimanale alla dose di 2,4 mg si è dimostrata effice nel ridurre l’incidenza di morte per cause cardiovascolari, infarto miocardico o ictus non fatale.
La mortalità cardiovascolare, ha sostenuto il prof. De Luca, non ha una relazione lineare con l’obesità mentre la si riscontra con i più pericolosi volumi di grasso addominale.
I nuovi farmaci GLP1ra si stanno conquistando l’interesse di tanti ricercatori e sono in corso studi anche su scompenso e obesità, il SURMOUNT (Tirzepatide in People with Obesity) sta confermando cali di peso corporeo tra il 20 e il 25% , paragonabili ai risultati della ben più invasiva chirurgia bariatrica.
Fino allo scorso anno i farmaci approvati per l’obesità in Italia erano l’Orlistat, il Naltrexone/Bupropione (sono compresse in commercio da un decennio) e la Liraglutide iniettabile, agonista del GPL1 da somministrare sottocute. Purtroppo in Italia i farmaci più recenti Liraglutide, Semaglutide, Tirzepatide, approvati tutti e tre per l’obesità, sono a totale carico dei pazienti e con un impegno di spesa non accessibile a tutti. L’obesità è una malattia cronica recidivante con complicanze cardiovascolari e psicologiche che richiedono un team multidisciplinare. L’azione dei cardiologi con altri sanitari contribuirà senz’altro a combattere l’inerzia terapeutica e indirizzare la popolazione verso uno stile di vita più salutare che può preoccupare solamente le aziende produttrici di “cibo spazzatura” per un probabile e per noi virtuoso, calo di fatturato.
Umberto Palazzo
Editorialista de Il CorriereNazionale.net