Umiltà e Fede nel percorso verso la Santità del Beato Giacomo
Il Beato Giacomo Varingez, conosciuto anche come Fra Giacomo da Zara o Beato Giacomo di Bitetto, è una figura venerata non solo per la sua vita esemplare, ma anche per i miracoli e l’incorruttibilità del suo corpo. Nato a Zara, in Dalmazia, all’inizio del XV secolo, Giacomo si trasferì in Puglia, dove abbracciò la vita francescana nel Convento dei Frati Minori di Bitetto, nei pressi di Bari.
L’ umile frate
La vita del Beato è stata segnata da una dedizione totale a Dio e al prossimo. Entrato nell’Ordine dei Frati Minori intorno al 1437, visse secondo i principi francescani, improntati a povertà, preghiera e servizio. Si distinse per la sua umiltà, accettando compiti modesti come cuoco, ortolano e questuante. La sua profonda spiritualità, unita a un instancabile impegno nel soccorrere i poveri e gli ammalati, lo rese un punto di riferimento per la comunità locale.
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Durante l’epidemia di peste del 1483, Giacomo non esitò a prestare aiuto ai malati, dimostrando grande coraggio e amore per il prossimo. Questo servizio lo consacrò ulteriormente agli occhi della popolazione, che iniziò a vederlo come un santo già durante la sua vita.
Guarigioni e protezioni
Fra Giacomo morì tra il 27 Aprile 1496. Poco dopo la sua scomparsa, il suo corpo fu trovato incorrotto, un evento che i devoti interpretarono come un chiaro segno della sua santità. L’incorruttibilità del corpo, ancora visibile nel Santuario di Bitetto, ha richiamato pellegrini per oltre cinque secoli.
Numerosi segni sono stati attribuiti alla sua intercessione, tra cui guarigioni inspiegabili e protezioni straordinarie. Una delle storie più celebri narra della guarigione del figlio di un nobile locale e della profezia riguardante un perdono regale che si sarebbe realizzato poco dopo.
Processo di Beatificazione
La reputazione di santità di Fra Giacomo ha portato all’avvio del processo di beatificazione. Nel 1700, Papa Clemente XI ha ufficialmente riconosciuto il culto ab immemorabili, confermando il titolo di Beato Giacomo. Successivamente, nel 1998 e nel 2008, la Congregazione delle Cause dei Santi ha condotto ulteriori ricerche sulle sue virtù eroiche, mettendo in luce la sua profonda dedizione a Dio e al prossimo.
Attualmente, molti fedeli sono in attesa della canonizzazione ufficiale, sperando che venga riconosciuto il miracolo necessario per proclamare Giacomo santo.
Il Culto oggi
Ogni anno, il 27 aprile, si celebra la figura del Beato Giacomo, in occasione del suo dies natalis. Durante le festività, i devoti si radunano in preghiera presso il Santuario di Bitetto, dove il suo corpo è custodito in un’urna. Tra gli elementi distintivi della sua iconografia si trovano il bastone da pellegrino, la lepre (simbolo di mitezza e protezione divina) e la bisaccia, che simboleggia la Provvidenza.
Esempio di virtù
La vita del Beato rappresenta un autentico esempio di fede, speranza e carità. La sua profonda devozione all’Eucaristia e alla Madonna, unita a una preghiera incessante, manifestava una profonda comunione con Dio. La sua capacità di infondere pace e gioia negli altri lo ha reso un modello di virtù cristiana.
Le sue parole, tramandate da chi lo ha conosciuto, come “Ite secure” (“Camminate senza paura”), trasmettono un messaggio di fiducia nel cammino di Cristo e continuano a ispirare i fedeli di ogni epoca.
https://www.corrierepl.it/2024/02/26/e-il-suo-bastone-di-cipresso-divento-un-albero-in-fire/
L’arte che onora il Beato Giacomo
La figura del Beato Giacomo di Bitetto ha ispirato non solo la devozione dei fedeli, ma anche la creatività di artisti e poeti. Attraverso le loro opere, hanno celebrato la sua umiltà, la sua dedizione e il profondo legame con il divino. Roberto Pignataro, diacono permanente, ha scritto una poesia che riesce a catturare con rara sensibilità l’essenza spirituale del Beato, trasmettendo il messaggio universale di amore e fede che ha caratterizzato la sua vita.
Roberto Pignataro si è ispirato al Beato Giacomo di Bitetto per comporre questa poesia inedita che noi abbiamo il piacere di pubblicare.
Beato Giacomo da Bitetto
Ombra tra le ombre
divenuto Respiro tra i respire
degli ultimi
Carezzavan le tue mani
La carne del dolore
Ascoltavi il canto muto delle stele
Tra schiere di santi
Come stella nascosta ora brilli.
Umile guida
Di mani consumate di fede e di lavoro
Indichi Dio tra le pieghe del tempo
Lo servivi nei volti scavati
Colmi solo di una fame antica.
Hai abitato il silenzio
Traboccando di Altro
Come melodia ai margini degli abbandoni
La natura abbracciavi come tenera sorella
Fedele servo del Mistero
Con veste di polvere e sudore
Hai offerto la tua vita
Fatta di nulla e di Dio.
Fiorisce il tuo nome
Nel cuore dei piccolo
Di chi cerca un Cielo vicino.
Roberto Pignataro
Diacono Permanente
Luce tra gli umili
Il frate di Bitetto continua a brillare come una guida per gli umili e per coloro che cercano Dio nei volti degli ultimi. I versi di Roberto Pignataro richiamano la sua vita semplice e straordinaria, caratterizzata da preghiera, lavoro e un amore incondizionato per il prossimo.
La sua figura rappresenta una perfetta fusione tra servizio terreno e devozione celeste, invitandoci a scoprire la bellezza della santità nei gesti quotidiani. Fra Giacomo ci insegna che la vera grandezza risiede nell’abbracciare la croce con fiducia, trasformando la fatica in preghiera e la sofferenza in speranza.
Ancora oggi, il suo nome fiorisce nel cuore di chi lo invoca, come un segno tangibile della Provvidenza divina. Il percorso verso la canonizzazione non è solo un riconoscimento del suo esempio, ma anche un modo per avvicinare quella luce che, partendo dalla piccola Bitetto, continua a illuminare il mondo intero.