Secondo un report semestrale sul sistema finanziario, la Banca d’Inghilterra ha avvertito che l’aumento delle barriere commerciali potrebbe incidere sulla crescita globale e alimentare l’incertezza sull’inflazione provocando potenzialmente volatilità nei mercati finanziari e facendo aumentare i costi di prestito per aziende e consumatori.
Senza fare specifico riferimento alla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, la Bank of England ha affermato che il sistema finanziario potrebbe essere influenzato anche dall’interruzione dei flussi di capitali transfrontalieri e da una ridotta capacità di diversificare il rischio.
Per la BoE una riduzione del livello di cooperazione politica internazionale potrebbe ostacolare i progressi delle autorità nel migliorare la resilienza del sistema finanziario e la sua capacità di assorbire shock futuri. Interrogato durante una conferenza stampa sul probabile impatto di una seconda presidenza Trump, Bailey ha ribadito la sua posizione, ovvero che vorrebbe conoscere le politiche che l’amministrazione Trump adotterà.
Altre minacce erano gli elevati livelli di debito pubblico in molte economie del mondo. Bailey ha respinto la denuncia del nuovo ministro delle finanze Rachel Reeves, secondo cui le autorità di regolamentazione britanniche avrebbero inavvertitamente danneggiato l’economia adottando una posizione troppo dura sull’assunzione di rischi nel settore finanziario.
Ha però affermato che ci sono delle scelte su come applicare le regole e che l’annuncio fatto dalla BoE, secondo cui avrebbe condotto test completi sullo stato di salute delle banche del Regno Unito una volta ogni due anni, e non più annualmente, è un esempio di come aiutare la competitività del settore. Bailey ha inoltre sottolineato l’importanza di standard finanziari minimi internazionali alla luce delle elezioni statunitensi del 5 novembre.
La BoE ha affermato di continuare a ritenere che le valutazioni e i premi di rischio nei mercati finanziari siano “vulnerabili a una brusca correzione” a causa dei rischi per la crescita e l’inflazione e dell’incertezza sui tassi di interesse. Ha confermato che i suoi ultimi test sulla resilienza delle banche del Regno Unito hanno dimostrato che queste ultime sono ben capitalizzate e presentano elevati livelli di liquidità.
Ma le istituzioni finanziarie non bancarie, come gli hedge fund, restano vulnerabili a uno shock finanziario improvviso e potrebbero dover procedere a una svendita di asset come le obbligazioni societarie britanniche in questo scenario. In futuro, la banca centrale prevede di effettuare stress test completi una volta ogni due anni a partire dal 2025, riducendo la pressione amministrativa sui creditori e consentendo alla BoE di concentrarsi su altri potenziali rischi finanziari.
Se necessario, negli anni intermedi la BoE effettuerebbe test di stress meno dettagliati su base documentale. La BoE ha mantenuto il suo buffer di capitale anticiclico (CCyB), ovvero il requisito patrimoniale per le “crisi di emergenza” per le banche, a cui è possibile attingere in periodi di stress, al suo livello neutrale del 2%.