Un volto internazionale nelle scene girate nel centro storico della “Città del Pane”.

Crescono e si  infittiscono sempre di più i rapporti con volti noti del mondo del cinema della  “Pine Film Production” con sede ad Altamura. Una realtà che sta riscuotendo successi internazionali grazie al regista Federico E. Cornacchia e al suo papà Michele presidente della predetta  Casa cinematografica.

Diversi minifilm sono stati realizzati nel centro storico della Capitale della Murgia; e presso la masseria Jesce, dove la presenza del cantastorie e attore Emar Donato Laborante è sinonimo di tutela e conservazione di quel luogo sacro per gli altamurani.

Qualche settimana fa è stato realizzato un cortometraggio con protagonisti  il noto attore “Mingo” all’anagrafe Domenico De Pasquale, con la partecipazione di un attore emergente, Francesco Longo, e con l’affermata attrice  Nadia Kibout.

Volto, quest’ultimo, che agli altamurani non dice nulla, ma  a partire da questo momento la vedremo sempre più spesso  circolare ad Altamura, che lei ama immensamente. Le scene girate in un’abitazione dell’antico borgo federiciano l’hanno definitivamente battezzata “murgiana”.

Stiamo parlando di un cortometraggio che richiama il tema della violenza sulle donne, delle ”scarpette rosse”; insomma di un argomento tanto caro alla società attuale per scardinare  un disagio sociale, vecchio quanto l’umanità. Nadia Kibout ha prestato la sua figura e  la sua esperienza, di cui presentiamo qui appresso una sua breve nota biografica, attraverso l’intervista concessa durante la sua presenza in loco.

Segno zodiacale cancro. Attrice, regista e  autrice di una pubblicazione bilingue (lingua madre e italiano)  presentata alla Fiera del libro di Torino. Nata  in Francia da genitori algerini mauritani. Parla 5 lingue: italiano, francese, arabo, inglese e spagnolo; è cittadina italiana.   Vive in Italia da 20 anni; è  mamma di un figlio 18enne.

Ha girato numerosi film, tra cui “Il rito” con Sir Anthony Hopkins nel ruolo di una suora tra Stati Uniti e Bulgaria; nel 2018  è stata premiata  nel Salone del Campidoglio a Roma  alla manifestazione “Donne del cinema”.

Il film “Ameluk” girato in Puglia a  Mariotto (Bitonto) col regista Mimmo Mancini; la fiction “Nero a metà” con la regia di Marco Pontecorvo, come protagonista da puntata; e poi varie serie  TV. Attualmente ha in progetto un film cortometraggio “Bucce” ed un primo lungometraggio “Luna di pietra”, dopo il successo del pluripremiato cortometraggio “Le ali velate”.

Ultimi lavori come attrice, la serie tv “Vita da Carlo” regia di Carlo Verdone; il film “Cinema Profeti”, diretto da Alessio Cremonini;  l’opera prima “L’afide e la formica” di Mario Vitale e “Sulla terra leggeri” di Sara Fgaier opera prima in concorso al festival di Locarno 2024.

Da sinistra: Nadia Kibout; Francesco Longo; “Mingo”

Tornata da poco dagli Stati Uniti, dove ha portato in scena il monologo “Lampedusa beach” di Lina Prosa.

L’opera prima  “Il mare nascosto” di Luca Calvetta è stata premiata come miglior regia ad Asti Film Festival internazionale 2024 ; nel cast principale Nadia Kibout.

La collaborazione con Federico Cornacchia  – conclude Nadia Kibout – è nata casualmente grazie ad un incontro  avvenuto a Bernalda (Matera). “Ho capito da subito che mi trovavo davanti ad un vero talento;  ha  una grande sensibilità artistica e una straordinaria purezza d’animo. Da qui è scattata la scintilla  della nostra  grande amicizia e stima per i suoi lavori; abbiamo realizzato in breve tempo un cortometraggio a cui Federico ha voluto  dare il titolo di Nadia, un omaggio alla mia persona, come protagonista; mi auguro che questa amicizia e collaborazione possa essere un bel percorso di crescita insieme”.

  

Autore: Giovanni Mercadante