Comodi, si viaggia e intorno al mondo. Tutti ricordiamo, dai libri di storia e geografia dei viaggi di Magellano quel Ferdinando portoghese che fu il primo navigatore che circumnavigò il globo terrestre.
Ma tutti dobbiamo tanto a quello scrivano, il vicentino Antonio Pigafetta, che era uomo d’armi e quindi difese il navigatore, ma ne tenne viva la memoria delle sue imprese attraverso questo libro di oggi.
Lo stesso Pigafetta nel raccontare dice che il navigatore cui fu affidato, mentre si trovava a Barcellona, non non lo vedeva di buon occhio. Ma lui lo conquistò col tempo e ne divenne l’ombra.
Come suggerisce Wikipedia, rispetto al significato delle scoperte di Magellano ” egli dimostrò definitivamente quattro cose: che la Terra è una sfera; che la circonferenza del pianeta è molto maggiore di quanto avessero mai creduto tutti i geografi; che l’America può essere circumnavigata al pari del continente africano; che si perdono 24 ore se si segue il cammino del Sole da occidente a oriente. Quest’ultima osservazione fornì le basi a nuove speculazioni di interesse fisico e metafisico sulla natura del tempo e dell’eternità.
Il libro di oggi La Relazione del primo viaggio intorno al mondo è oggi ritenuto uno dei più preziosi documenti sulle grandi scoperte geografiche del Cinquecento.
Ci porta dritto nel cuore anche dell’oriente in quelle Filippine cosi martoriate in questi tempi balordi del clima, cui dedichiamo questo libro.
Alcuni brani per comprere stile, ambiente, personaggi
” Stessimo 13 giorni in questa terra. Seguendo poi il nostro cammino andassemo fino a 34 gradi e uno terzo al polo Antartico, dove trovassemo, in uno fiume de acqua dolce, uomini che se chiamano Canibali e mangiano la carne umana.
Venne uno de la statura quasi come uno gigante nella nave capitania per assicurare li altri suoi. Aveva una voce simile a uno toro.
Intanto che questo stette ne la nave li altri portorono via le sue robe dal loco dove abitavano, dentro de la terra, per paura de noi. Vedendo questo, saltassimo in terra cento uomini per avere lingua e parlare seco, ovvero per forza pigliarne alcuno”.
“Quando fu nella sua e nostra presenzia, molto se meravigliò e faceva segni con un dito alzato, credendo venissemo dal cielo. Questo era tanto grande che li davamo alla cintura e ben disposto: aveva la faccia grande e dipinta intorno de rosso e intorno li occhi de giallo, con due cuori dipinti in mezzo delle galte”.
“Queste [donne] non sono tanto grandi, ma molto più grosse. Quando le vedessimo grandemente stessemo stupefatti. Hanno le tette longhe mezzo braccio; sono dipinte e vestite come i loro mariti, se non che dinnanzi a la natura hanno una pellesina che la copre”
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