Crisi automotive: Brugola ritorna sulla necessità di soluzioni concrete per proteggere le imprese e i lavoratori
LISSONE – In un momento cruciale per il settore automotive, Jody Brugola, Presidente di Brugola OEB – azienda italiana multinazionale, leader nella produzione di viti per il settore automotive (www.brugola.com) – esprime forte preoccupazione per l’assenza di soluzioni concrete a supporto del settore.
“Trovo spiacevole che, nonostante gli evidenti segnali di crisi degli ultimi mesi, la Commissione Europea non abbia fornito risposte chiare su come gestire una transizione che abbia senso senza penalizzare il settore automotive, come sta purtroppo avvenendo adesso” dichiara Jody Brugola. “Siamo a metà novembre e a gennaio 2025 scatteranno le sanzioni europee per chi non rispetta le emissioni di CO2, ma non ci sono ancora interventi chiari a sostegno delle imprese, molte delle quali già in difficoltà e che stanno ricorrendo alle misure di sostegno. Qui si sta giocando con i posti di lavoro e con il futuro delle aziende, rischiando gravi ripercussioni economiche a causa della mancanza di una visione chiara e pragmatica”.
La crisi del settore automotive che ha colpito duramente le principali case automobilistiche, sta generando un effetto a cascata che mette in difficoltà anche le imprese dell’indotto, minacciando la sopravvivenza di intere filiere e migliaia di posti di lavoro.
“Un mese fa, come azienda, abbiamo promosso l’evento “Mobilità del Futuro: Percezioni, Sfide e Prospettive” in cui abbiamo invitato allo stesso tavolo istituzioni, associazioni e addetti ai lavori del mondo automotive chiamandoli a riflettere sul tema della transizione elettrica. Già allora avevo lanciato il mio grido d’allarme per sensibilizzare politica, e associazioni rappresentanti del settore a reagire. Abbiamo bisogno di coraggio e di risposte concrete per affrontare una problematica che rischia di falcidiare il settore nei prossimi anni. A nome delle aziende e delle tante famiglie coinvolte, rilancio questo appello perché la transizione non diventi una condanna per l’intero comparto automotive”.
Con queste parole, Brugola chiede un cambio di rotta immediato e responsabile, affinché la transizione sia affrontata con un piano realistico che consideri le necessità delle aziende, dei lavoratori e dell’economia nazionale.
Brugola sottolinea anche come i recenti tagli al personale in molte case automobilistiche siano un segnale d’allarme da non sottovalutare, aggiungendo che un “massacro del genere” non può essere tollerato a lungo. L’imprenditore si aspetta che chi è chiamato a proteggere gli interessi del settore prenda decisioni coerenti e orientate al futuro, indipendentemente dalla strategia sulla tipologia di motorizzazione, sia essa endotermica, ibrida o elettrica, ma senza penalizzare il comparto industriale.