Il prossimo 8 dicembre si celebrano i cinquant’anni dal debutto di “Aggiungi un posto a tavola”, commedia musicale scritta da Pietro Garinei e Sandro Giovannini con Jaja Fiastri e le musiche di Armando Trovajoli. Lo spettacolo, tra i più longevi e amati della scena italiana, torna in una nuova edizione curata da Alessandro Longobardi, per Viola Produzioni, con l’intento di mantenere l’eredità di una rappresentazione che ha fatto la storia del musical nel nostro Paese.
La regia, nel pieno rispetto dell’impostazione originale, è affidata a Marco Simeoli. Dopo aver recitato in quasi 800 repliche nei ruoli di Toto e del sindaco Crispino, Simeoli tornerà a interpretare questi personaggi, guidando un cast completamente rinnovato.
Giovanni Scifoni sarà Don Silvestro, mentre Lorella Cuccarini interpreterà Consolazione. Sofia Panizzi vestirà i panni di Clementina, con Francesca Nunzi nel ruolo di Ortensia e, in alcune repliche, di Consolazione. “La voce di lassù”, interpretata da Enzo Garinei per quattro stagioni, verrà mantenuta in suo onore. Il cast sarà completato da 16 performer e accompagnato da un’orchestra dal vivo di 13 elementi diretta dal maestro Maurizio Abeni.
Nella prima edizione del 1974, i ruoli principali erano stati affidati a Johnny Dorelli (Don Silvestro), Paolo Panelli (Crispino), Bice Valori (Consolazione) e Daniela Goggi (Clementina).
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Brancaccio di Roma, dove l’allestimento si arricchirà di particolari legati all’anniversario. La storica scenografia, ideata da Giulio Coltellacci, con il doppio girevole e la grande arca, è stata adattata da Gabriele Moreschi, mentre Francesca Grossi ha rielaborato i costumi originali. Le coreografie di Gino Landi sono state riprese da Cristina Arrò. La produzione tecnica si avvale della collaborazione di Mario Amodio, già scenotecnico della prima edizione, e di Antonio Dari per gli elementi meccanici.
“Aggiungi un posto a tavola” è la storia di Don Silvestro, parroco di un piccolo paese di montagna, incaricato da Dio di costruire un’arca per salvare l’umanità da un secondo diluvio universale. Ostacolato dal sindaco Crispino e dalle tentazioni rappresentate da Consolazione, il sacerdote affronta il compito con l’aiuto dei suoi compaesani. Il finale, segnato dal sacrificio e dalla solidarietà, offre un messaggio di speranza e di rinascita.
“La nuova produzione – spiega Simeoli – intende restituire al pubblico lo spirito autentico degli autori, valorizzando il senso di una favola capace di unire racconto e musica. Temi come l’accoglienza e l’inclusione, oggi più che mai attuali, sono riletti con sensibilità per restare fedeli all’idea originaria.”
Insomma, a distanza di mezzo secolo, “Aggiungi un posto a tavola” resta un punto di riferimento per il teatro italiano, confermandosi un capolavoro senza tempo.