Domani  tutte le novità Inasprite multe e sanzioni per i comportamenti scorretti alla guida, novità importanti anche per i monopattini

Autore: Emanuele Nuccitelli

ROMA – Ritiro della patente per chi guida con il telefonino, ubriaco o dopo aver assunto sostanze stupefacenti.  Ma anche per chi abbandona gli animali in strada. E ancora: obbligo di targa, casco e assicurazione per i monopattini.

Sono alcune delle misure contenute nel ddl di riforma del Codice della Strada che già in settimana potrebbe diventare legge. Dopo l’approvazione della Camera, da domani il provvedimento approderà in aula al Senato senza modifiche per ottenere un veloce via libera.

In generale saranno inasprite multe e sanzioni per i comportamenti scorretti alla guidaChi è al volante mentre usa lo smartphone potrà ricevere una multa da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 e la sospensione automatica di una settimana se si hanno almeno 10 punti sulla patente.

Se sono più bassi, invece, la sospensione è di 15 giorni. Per chi è recidivo la multa sale fino a 1.400 euro e la sospensione della patente lievita a tre mesi con la decurtazione da 8 a 10 punti

Giro di vite anche nei confronti di chi si mette alla guida dell’auto dopo aver bevuto troppo (per stare sicuri si può bere massimo un bicchiere): se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si riceve una multa tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

Se il tasso è compreso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si rischia l’arresto fino a 6 mesi, un’ammenda da 800 a 3.200 euro e la sospensione della patente da 6 mesi a un anno.

Se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 grammi per litro, c’è l’arresto con una pena da 6 mesi e un anno e un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, oltre alla sospensione della patente da uno a due anni. Per i neo patentati le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Per chi risulta positivo ai test antidroga scatta la revoca immediata della patente e la sospensione di tre anni

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it