Hanno appena concluso la raccolta delle olive destinate a trasformarsi in “Volío”, l’olio extravergine d’oliva dal gusto dell’inclusione sociale e lavorativa. Paolo, Gaetano, Mamadou, Giuseppe, coordinati da Francesco De Pasquale, vice-presidente della coooperativa Ortovolante, hanno prima preparato il terreno, curato le piante, sistemato l’attrezzatura. E poi, in queste settimane hanno bacchettato gli alberi d’olivo per concludere questa importante fase del loro lavoro. Leccino, Coratina, Peranzana, Frantoiana. Sono tante le varietà delle olive raccolte, così come sono tante le diversità che si intrecciano in questo cammino che restituisce speranza ed inclusione a chi vive una condizione di fragilità sociale, spesso legata a problemi di salute mentale. Ma il lavoro genera speranza, riscatto, opportunità.

Ė da qui che in questi anni, sui terreni dell’ASP “Castriota e Corroppoli” di Chieuti, nasce “Volìo”, l’olio realizzato da Ortovolante frutto concreto del progetto “Hopeificio”, sostenuto dalla Fondazione con il Sud, che ha permesso ai partecipanti di acquisire le competenze necessarie per seguire l’intero ciclo produttivo dell’olio. «Dalla cura del terreno alla raccolta delle olive viene chiusa tutta la filiera produttiva dell’olio, compresa la vendita. I nostri operatori sono persone con fragilità diverse che attraverso l’attività trovano un’occasione di lavoro e di reddito, che non riguarda solo quello sul terreno, ma va oltre, attraverso la partecipazione a mercatini, alla preparazione di buffet, ad eventi dedicati, alle attività di diffusione – spiega De Pasquale – . In questo modo, curano anche l’aspetto delle relazioni sociali e della partecipazione alla vita di comunità, che diventa fondamentale per chi vive nei piccoli centri e, anche a causa dei suoi problemi, è maggior rischio di isolamento ed esclusione».

In questa attività di inserimento socio-lavorativo, dunque, i braccianti agricoli – assunti con regolare contratto da Ortovolante – riscoprono sé stessi, i loro talenti, delle professionalità che non credevano di avere. Sono i benefici dell’ortoterapia in generale, che ha proprio la finalità di creare il senso di comunità, di rafforzare l’offerta dei servizi, di contrastare lo stigma nei confronti di chi convive in fragilità sociale.