BARI –  Ancora la splendida “Sala delle Muse” del Circolo Unione del Teatro Petruzzelli ad ospitare l’evento, è qui che si è tenuta, questo 13 u.s. l’attesa cerimonia di conferimento di uno dei più prestigiosi premi letterari italiani: il Premio Nazionale “Porta d’Oriente” 2024. Intitolato a Nicola Saponaro e giunto alla sua XIII Edizione, l’appuntamento annuale con la cultura curato dalla omonima Associazione a guida della prof. Cettina Fazio Bonina, ma che quest’anno non ha però potuto contare, purtroppo e come sempre, sulla presenza della nota scrittrice e psicoterapeuta Vera Slepoj: la presidente del premio scomparsa questo giugno scorso e alla quale è stato tributato un commosso ricordo che ha coinvolto tutto il pubblico presente.

Al solito una premiazione in due sessioni, per l’impareggiabile conduzione della giornalista Antonella Daloiso, si è dunque iniziato alle 9.30 con i saluti istituzionali di un rappresentante del Comune di Bari e del Presidente del Circolo ospite, dr. Giacomo Tommasicchio, a precedere il prof. Stefano Bronzini, Magnifico Rettore dell’Ateneo di Bari, con un intervento sul ruolo determinante dell’Università in termini di formazione individuale ma anche di crescita collettiva e, a seguire, il prof. Giovanni Dotoli con una sua colta citazione su Marco Polo come « colui che ha incarnato lo spirito della scoperta e dunque del bello che aiuta il dialogo e il superamento delle differenze».

Una nutrita presenza di studenti con componimenti di altissimo livello sul tema del Premio ” Inquietudine e incertezze del nostro tempo“, vincitrice della “Sezione Vernacolo” Pina Granata di Palermo, con una poesia in dialetto siciliano sulla salvaguardia ambientale e il cambiamento climatico. Per la “Poesia in italiano” la palma della vittoria è invece andata Gaia Caputi Langhembri per il suo toccante componimento “Nuvole”. A chiudere in bellezza la mattinata, la consegna del Premio Speciale “Fulvia Fiorino Dotoli” a Enrica Simonetti, scrittrice e grande firma del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno, soprattutto per il suo impegno per la diffusione della cultura e conoscenza delle tante meraviglie ancora ignorate del nostro straordinario territorio.

Appuntamento clou e molto atteso quello del pomeriggio, ma impossibilitato ad esserci, è comunque intervenuto da remoto Vittorio Sgarbi, anche nella sua veste di Presidente della sceltissima Giuria della “Sezione Romanzo” che peraltro vanta nomi di assoluta rilevanza anche nazionale. Un lungo collegamento con lui, e complimentandosi per il verdetto a porte chiuse che vedeva in competizione i tre titoli finali dopo l’accuratissima selezione che li precedeva, Sgarbi si si è pure soffermato sull’importanza di questo Premio che ha definito «importantissimo nel panorama nazionale e primo nel Sud d’ Italia» sottolineandone pure la valenza promozionale che ha per Bari, anche per ricordarla come Città “Porta d’Oriente” dell’Italia e dell’Europa nel Mediterraneo.

Una doverosa citazione degli sponsor che hanno contribuito a questa manifestazione da parte della alacre promotrice Fazio Bonina, e un ringraziamento particolare alle personalità di grande levatura che hanno selezionato i davvero tanti libri in lizza, impossibile non menzionare, accanto a quella del prof. Dotoli e nuovo presidente del Premio, la presenza a questa riuscita serata di un intellettuale del calibro di Lino Patruno, ex direttore della già citata Gazzetta e volto noto di Rai 1 come apprezzato critico letterario, nonché quella del prof. Ugo Patroni Griffi, raffinato e impegnato sostenitore di iniziative culturali oltre che Presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.

Ad assicurarsi il “Premio Nazionale Porta d’Oriente” di quest’anno, per la “Sezione Romanzo” è stata Carmen Pellegrino. – già vincitrice nel recente passato del “Premio Rapallo Carige – opera prima“ e del “Premio Selezione Campiello” – con un avvincente e introspettivo ” Dove la luce” arricchito dagli strabilianti colori della sua terra, mentre il 2° posto del podio è andato a “Fuga dalla Fortezza celeste” di Giovanni Dubini Venier e Giovanni Fantoni Modena, libro frutto di lunghe ricerche e basato sulla storia vera della « odissea di Charles Mc. Cornack e dei suoi uomini». Terza arrivata, ma assente, è risultata Eleonora Lombardo con “Sea Paradise“, ovvero una fantastica crociera ambientata in «un futuro distopico ed efficiente» che è però anche un viaggio nelle tante pieghe dell’animo umano dei suoi protagonisti e non solo.

Anche la dr. Rosalia Liberto tra gli ospiti, a consegnare ai vincitori e ai giurati presenti i prestigiosi doni – trofeo della collezione ”Ethnics di Manifattura di Venezia – Geminiano Cozzi 1765“ a nome di Tonino e Tamara Tognana, pure una curiosa coincidenza che forse vale la pena di raccontare perché ha fatto sì che due autori, entrambi di Giovinazzo ma trasferitisi altrove, è qui alla fine che si sono incontrati di nuovo, e cioè in occasione delle menzioni speciali conferitegli nell’ambito del premio e con tanto di omaggio di due preziose litografie numerate della famosa pittrice Ricarda Guantario: il manager Luigi Morva per il suo riuscito libro d’esordio “Quel giorno che ho rimesso la camicia nei pantaloni” e lo scrittore Pino Picciariello.

Ma menzione necessariamente a parte per Picciariello, visto che una serie di imprevisti dell’ultim’ora finì per impedire l’uscita di un nostro articolo per la presentazione, del suo “La testa del monaco”. Cioè lo stesso romanzo storico «ricco di rimandi alla teologia, al folklore e alla filosofia» per cui è stato premiato e che, non certo a caso e nemmeno due settimane fa, lo ha visto allo stesso tavolo dell’evento di cui parliamo insieme a un giornalista, scrittore e storico come Marino Pagano e lo stimato teologo, molto noto per i suoi studi e la posizione rigorosamente improntata al cristianesimo più tradizionale, don Nicola Bux.

Una serata di cultura ai massimi livelli grazie alla collaborazione attiva di tutti i soci con in primis sul campo Mariella Cuoccio, Margherita De Napoli, Marisa Di Bello e Giusy Sellani, a rendere questo evento ancora più speciale ci hanno pensato gli intermezzi musicali del solidale e famoso “Coro Gabriel” guidato dal M.° Annamaria Sallustio, del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Nessuna esagerazione dunque definire un successo sotto ogni profilo questa edizione appena conclusasi, al prossimo anno allora! 

 Enrico Tedeschi