Mimmo Lastella

Carissimi lettori, carissime lettrici

Il mese di novembre appena entrato, è solitamente dedicato alla commemorazione dei nostri cari parenti defunti, attraverso visite alle tombe nei vari cimiteri sparsi per l’Italia, ma, “usanza specialmente nel nostro meridione, “li si commemora con funzioni religiose ad essi dedicate, organizzate dalle varie parrocchie, in collaborazione con le confraternite del Purgatorio; come avviene da sempre nella mia città, Corato provincia di Bari; dove, la locale confraternita, dedicata alla montagna altissima descritta da Dante nella divina commedia, luogo di purificazione dei peccatori pentiti, organizza  il consueto ottavario dedicato ai defunti nella chiesa di santa Maria Maggiore comunemente conosciuta come ciesa Matrice.

Ma, oltre alle commemorazioni e alle esequie religiose, vi è un altro modo di commemorare i defunti, o celebrare il funerale del caro estinto, ovvero il funerale laico, scevro da qualsiasi condizionamento o simbolo religioso ed officiato da una persona non consacrata; ovviamente, occorre tener conto della volontà del deceduto espresse in vita.

Ha la stessa sacralità di un’esequia religiosa e spesso ne segue anche i riti, ma con delle differenze sostanziali: non vengono letti passi di libri religiosi (come, ad esempio, la Bibbia), non ci sono preghiere e non ci sono canzoni religiose. Ci si concentra solamente sul ricordo del defunto, focalizzandosi sull’ultimo addio e ricordando i momenti felici vissuti.

Solitamente sono i parenti del defunto a richiedere il funerale laico, seguendo le indicazioni del proprio caro. Possono essere le stesse persone a lasciare un’indicazione scritta nel testamento oppure poco prima di morire. In ogni caso, devono essere i familiari o i parenti più prossimi a indicare all’impresa funebre lo svolgimento del funerale con la funzione civile.  

L’organizzazione di un funerale laico ha molte più libertà rispetto a quello religioso. La funzione può essere organizzata a immagine e somiglianza del defunto, senza dover essere obbligato a seguire dei riti ben precisi. Il disbrigo delle pratiche funerarie è praticamente identico a quello di un funerale religioso e anche in questo caso puoi farti aiutare dall’impresa funebre che segue l’organizzazione dell’esequie.   

Dove si celebra il funerale laico

Non c’è un luogo preciso per celebrare un funerale laico. La famiglia può scegliere tra diverse opzioni: la sala del Commiato che ogni comune dovrebbe avere e mettere a disposizione dei cittadini, come dispone il Decreto del presidente della Repubblica 285/90; la sala di un hotel; un parco pubblico; una stanza presente nel cimitero cittadino oppure una sala adibita appositamente per la commemorazione civile..

Come si svolge il funerale laico

Così come l’organizzazione, anche lo svolgimento del funerale civile gode di molte libertà. Non ci sono regole da seguire e la famiglia può decidere gran parte della funzione, scegliendo le letture, eventuali canzoni e anche le persone che possono parlare per un ultimo saluto.

Solitamente il funerale civile si svolge in forma privata, con un numero di persone inferiore rispetto alla funzione religiosa.

La funzione può essere officiata sia da un parente o da un familiare del defunto, oppure da un celebrante professionista, formato per questo ruolo e con diversi certificati che ne assicurano la massima professionalità. Il celebrante detta il ritmo della funzione, evitando imbarazzi e momenti di silenzio. In accordo con la famiglia, può essere lo stesso celebrante a leggere scritti, memorie o raccontare aneddoti passati.

La chiusura del funerale laico è molto simile a quella di una funzione religiosa, con l’ultimo saluto al proprio caro prima del viaggio verso il cimitero, un altro comune o il forno crematorio, a seconda delle ultime disposizioni del defunto.

“scrittore e bloggeR”

foto funerale laico di Giorgio Napoletano Ital Planet