Valenzano richiama sempre tanti forestieri con la storica fiera e l’eccezionale apertura della Chiesa di Ognissanti
La Fiera di Ognissanti resiste al passare degli anni con solita vendita di piante e fiori e immancabili bancarelle di ogni genere, la voce microfonata del venditore di prodotti per la pulizia della cucina magicamente rallenta il flusso di famiglie alla ricerca di un oramai difficile buon affare.
Chi stanco dell’aspetto commerciale si è avviato verso la Chiesa di Ognissanti, sulle tracce dei Benedettini, primi monaci nel convento che con il suo fondatore hanno dato un bel contributo alla consacrazione di nuovi santi, non dimenticando che un terzo dei santi riconosciuti dalla Chiesa tra il 1198 e il 1431 erano monaci o frati mendicanti.
Un cartello alle porte della Chiesa e del Monastero scomparso ci racconta una storia sicuramente poco conosciuta:
Chiesa di Ognissanti (XI sec. d.C.) 86 mt. s.l.m.
Situata nella contrada di “Cuti”, lungo: me lluvionali e un’antichissima strada di collegamento interno sull’asse Bari – Brinas, la Chiesa di Ognissanti con l’imponente monastero benedettino ora scomparso fu fondata da Eustazio, primo abate nel 1082. Scavi archeologici anche recenti hanno dimostrato che essa fu innalzata su una preesistente chiesa paleocristiana con rito bizantino, acquisita a quello latino con l’arrivo dei Normanni in Puglia. Dotato di propria autonomia e di tutti i privilegi di esenzione, “libertà” confermate negli anni da diversi pontefici Pasquale II 1115 e 1116, Callisto II 1123, Lucio II 1144, Alessandro III 1168, Clemente III 1190, Onorio III 1217 e 1225 e dallo stesso Imperatore Federico II 1222, il monastero divenne ben presto centro di spiritualità e di attività economiche con estesi possedimenti sull’intera area circostante. Nel 1295 papa Bonifacio VIII decide di annettere l’intero edificio abbaziale alla Basilica di San Nicola; da questo momento ha inizio il suo lento progressivo declino. Dalla metà del XIV sec. fino al 1811 attorno al complesso monastico si è attivata la “Fiera di Ognissanti”, la terza fiera “nicolaiana” dopo quella di San Nicola (Bar) e di Sant’Angelo (Ceglie del Campo).
La Chiesa, per il suo straordinario contenitore esterno e la rara configurazione dell’interno a tre cupole in asse con semibotti laterali, è ancora oggi tra gli esempi più rappresentativi dell’architettura romanico-pugliese.
Numerosi volontari di una Associazione Culturale presidiano la Chiesa e sono in attesa di un ulteriore restauro conservativo che tarda arrivare. Il priore della basilica di San Nicola ha celebrato la mess all’aperto forse per evitare rischi con una colonna in cattive condizioni e a rischio crollo. Tutte le Autorità allertate ma nessuno si muove …ma non è tempo di polemiche in un giorno di festa rubato al cattivo tempo che inevitabilmente sarà in arrivo.
Umberto Palazzo
Editorialista de Il CorriereNazionale.net