Si conclude oggi a Budapest la LXXII riunione plenaria della Conferenza degli organi parlamentari specializzati negli affari europei (Cosac), tenuta sotto la Presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione europea.

Alla conferenza ha preso parte una delegazione della Camera, composta dal presidente della Commissione Politiche dell’Ue, Alessandro Giglio Vigna, e dal componente della medesima Commissione, Filippo Scerra, questore della Camera. Per il Senato, hanno partecipato Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea, Pietro Lorefice e Cinzia Pellegrino.

I lavori della plenaria si sono articolati in quattro sessioni:

Programma e risultati della Presidenza ungherese del Consiglio dell’Ue; Stato dell’Unione europea nell’anno della transizione istituzionale e bilancio sui 15 anni di applicazione del Trattato di Lisbona; Tendenze demografiche europee e risposte a livello nazionale ed europeo; Difesa e sicurezza europea

Il presidente Giglio Vigna è intervenuto, in qualità di relatore, nell’ambito della seconda sessione, evidenziando la necessità di un’Europa più vicina alle esigenze dei cittadini ed in linea con le specificità dei singoli Paesi, e ha richiamato il ruolo centrale dei Parlamenti nazionali nei processi decisionali europei.

Scerra, intervenendo nella stessa sessione, ha ricordato come la recente riforma del Patto di stabilità e crescita rappresenti per l’Italia e per l’Europa una iniziativa insoddisfacente, un compromesso su minimi comuni denominatori, frutto della contingenza e dell’urgenza, ancora legato alle logiche penalizzanti dell’austerità.

L’incontro ha registrato un vivace e costruttivo dibattito tra le delegazioni del Parlamento europeo, dei Parlamenti degli Stati membri dell’Ue e dei Paesi candidati all’adesione, sulle priorità della Presidenza ungherese quali le iniziative per rafforzare la competitività europea, contrastare la crisi demografica e migliorare la gestione dei flussi migratori.

Altri temi centrali del confronto sono stati l’allargamento dell’Unione europea ai Balcani occidentali ed il conflitto in Ucraina. In particolare, l’integrazione dei Balcani occidentali è stata riconosciuta come strategica per la stabilità e la sicurezza dell’intero Continente.