Vincenzo Odoguardi: “Oltre 150 coordinatori da tutto il continente”

Si svolgerà sabato 26 ottobre, a Buenos Aires, il primo Congresso MAIE delle Americhe.

“Sarà un evento storico, che per la prima volta unirà tutta l’America Latina con l’America Settentrionale, evidenziando plasticamente la presenza del MAIE in tutto il continente”, dichiara Vincenzo Odoguardi, vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero.

“In occasione del primo Congresso MAIE delle Americhe interverranno tutti i coordinatori del Movimento”, sottolinea.

“Oltre 150 coordinatori e dirigenti hanno confermato la propria presenza: dal Canada alla Patagonia per discutere di italiani all’estero e per disegnare insieme il futuro del MAIE”.

“Molti di coloro che parteciperanno giungeranno in presenza a Buenos Aires, tanti altri daranno il proprio contributo collegandosi in video da remoto. Vogliamo affrontare insieme i temi più cari ai nostri connazionali”.

“Con questo importante evento ci prepariamo fin d’ora ad affrontare le prossime sfide elettorali, con un occhio puntato alle Politiche, quando sarà, ma senza dimenticarci di Comites e CGIE, organismi di rappresentanza di base fondamentali per il mondo dell’emigrazione”.

“Noi del MAIE siamo sul territorio ogni giorno, a fianco dei nostri connazionali, non solo quando arrivano le elezioni. Anche questo ci contraddistingue da tutti gli altri: la nostra priorità resta quella di difendere i diritti degli italiani all’estero senza se e senza ma, dovunque si trovino”.

“Continuiamo a lavorare, uniti e organizzati, per rafforzare ulteriormente la presenza del Movimento Associativo nel mondo, in modo da essere ancora più vicini ai connazionali, per prestare loro aiuto e assistenza. Allo stesso tempo, con il nostro impegno quotidiano lanciamo un messaggio a Roma: gli italiani nel mondo non sono cittadini di serie B. Al contrario di ciò che forse pensa qualcuno, essi meritano il rispetto e i servizi che sono dovuti a tutti i cittadini italiani. Su questo, e su tanti altri punti, come quelli che riguardano i servizi consolari o la cittadinanza, la nostra battaglia continua”, conclude Odoguardi.