Il 15 ottobre 1990, il Premio Nobel per la Pace viene assegnato a Michail Girbaciov, ultimo leader dell’Unione Sovietica, per il suo ruolo cruciale nel processo di disarmo internazionale e nel porre fine alla Guerra Fredda.
Non l’unico protagonista di quella stagione, ma sicuramente il più determinante. Ricordiamo gli altri protagonisti e, ossia, Ronald Reagan e Papa Giovanni Paolo II. Il primo per la sua politica attenta e fortemente concentrata all’obiettivo finale che era quello di far cessare il lungo cammino di metà del mondo verso il nulla. Durato 70 anni. Papa Woitila poiché ha avuto la forza indomabile di dare a tutta l’Europa dell’Est il sostegno spirituale e culturale, estremamente concreto, per conferire a quei momenti un’ altissimo significato anche morale. A cominciare dalla sua amata Polonia tramite l’eroica epopea di Solidarnosc.
Gorbaciov fu premiato per le sue politiche di glasnost (trasparenza) e perestrojka (riforma economica), che portarono a una maggiore apertura politica e alla fine delle tensioni con l’Occidente. Le sue azioni, come la riduzione degli arsenali nucleari e il ritiro delle truppe sovietiche dall’Europa dell’Est, furono fondamentali nel favorire la fine del blocco sovietico e la caduta del Muro di Berlino nel 1989.
Nonostante queste riforme, egli fu anche criticato in patria, dove le sue politiche contribuirono al collasso economico e alla disintegrazione dell’Unione Sovietica nel 1991. Tuttavia, a livello internazionale, fu considerato una figura chiave nella promozione della pace globale e del disarmo.
Dopo di lui sul piano politico si determinò un periodo di sostanziale anarchia istituzionale che diede la stura a una velocissima finanziarizzazione dell’economia che ha consentito la nascita di una potente oligarchia che influiva in modo nefasto sulla vita istituzionale Russa.
L’anarchia cessò con la presa del potere totale da parte di Putin.
Con Putin comincia un’altra lunga storia che ci sta portando dritti nel pericolo
di una terza guerra mondiale.
Nel grande teatro della storia gioca un grande ruolo quel che attiene alla psicologia. Ed è ancor più vero quando si tratta della Russia e del vecchio impero sovietico. A parte il grande visionario Gorbaciov, non sai mai dove finisce Genghis Khan e dove comincia Anna Karenina.
Antonio Gismondi