di Giorgio Girelli*

Ogni augurio all’ANMIL, la benemerita Associazione che accomuna    i mutilati ed invalidi del lavoro,  la quale celebra a Pesaro, sotto la sapiente  ed espertissima guida del presidente Fausto Luzi, la sua 74^ Giornata. Evento doveroso ed  utilissimo  per le seguenti ragioni :

1.Viene reso innanzitutto onore ai caduti sul lavoro, troppi e disgraziatamente in aumento  invece di diminuire. La “Giornata”  manifesta inoltre solidarietà e sostegno agli invalidi che a vario livello hanno duramente pagato il loro apporto lavorativo allo sviluppo del Paese. Di qui la necessità che il Paese non si dimentichi di essi. Già nel 2020 eravamo il paese europeo con il maggior numero di vittime: 776 casi mortali, seguiti da Francia (541),  Spagna (392) e Germania (371). La Organizzazione Mondiale del Lavoro (OIL), nell’aprile di quest’anno, ha stimato che ogni giorno, nel mondo, 6.300 persone muoiono a causa di incidenti sul lavoro o malattie professionali — causando più di 2,3 milioni di morti all’anno. “Gli incidenti che si verificano annualmente sul posto di lavoro  – puntualizza l’OIL  –  sono 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate dal lavoro per malattia.  Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato essere ogni anno nel 4 per cento del prodotto interno lordo mondiale”.

  1. La celebrazione inoltre stimola la consapevolezza  di aziende e datori di lavoro privati e pubblici sul fatto che  le spese per la sicurezza non sono un onere aggiuntivo, ma un investimento che mantiene vitale il bene più prezioso  per il datore di lavoro, cioè  le energie  lavorative  (specie ora in Italia) evitando oneri risarcitori che comunque mai rimettono in sesto completamente i soggetti colpiti e incrementano oneri ( questi sì, sono oneri !) a carico della comunità.
  2. Costituisce un forte stimolo all’allargamento delle attività ispettive, oggi assai carenti, volte a prevenire situazioni di pericolo ed a sanzionare adeguatamente coloro che non si attengono alle prescrizioni di legge.
  3. Pone attenzione sulla necessità di potenziare la formazione e preparazione dei lavoratori evitando che essi stessi, occorre onestamente rilevarlo, talvolta non si attengano alle regole di prudenza e di rispetto delle norme.

Posso ora anche aggiungere che, come noto,  è in discussione presso il Parlamento un provvedimento relativo a “Disposizioni in materia di lavoro” (atto Senato n. 1264) molto ricco di nuove norme tra le quali “modifiche  alla disciplina in materia di salute e sicurezza sul  lavoro” , “semplificazione dei ricorsi in materia di prestazione dell’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico” ,  “risorse agli enti privati gestori di attività formative” ,  e così via. Tutto bene, certamente.  Ma la legge da sola, ed in Italia ve ne sono tante, può fare ben poco se mancano mezzi, volontà o diligenza nell’ applicarle. Torniamo dunque alla necessità che i comportamenti, specie di chi è titolare di responsabilità,  segnino i risultati di chi deve coscienziosamente fare il suo dovere.

*Socio onorario ANMIL

Nella foto: Giorgio Girelli e Vittoriano Solazzi ad una giornata ANMIL