Esploratori e divulgatori del credo religioso nell’Africa del passato, venivano continuamente turbati dalle nudità tribali esposte.
I missionari britannici alla fine dell’Ottocento, si recarono tra i Venda, popolazione del Sudafrica, videro ragazze seminude,vestite solo di un piccolo gonnellino di rafia, che circondava loro i fianchi. Alla vista dei missionari accadeva spesso che esse voltassero loro la schiena, sollevassero il gonnellino ed esibissero agli attoniti prelati i loro fondoschiena.
Questo comportamento apparve quanto mai licenzioso all’inizio, fino a quando, approfondendo la conoscenza della cultura venda, anche i bianchi compresero il senso di quel gesto, che era tutt’altro che offensivo.
Alle adolescenti veniva impartita un’educazione sessuale, affinché imparassero a gestire i rapporti con il loro innamorato con un contatto sessuale senza rischi di gravidanze precoci: la ragazza doveva tenere le gambe unite e strette e fare sì che il ragazzo infilasse il pene tra le sue cosce, senza toccare le parti intime.
Avere natiche forti e sode veniva pertanto interpretato come un segno di innocenza e di alta moralità. Ecco perché le ragazze erano orgogliose di esibire il loro corpo, in quanto per loro era la prova di come fossero rispettose dell’ordine orale stabilito dalla loro cultura.
Le donne boscimane fornite di glutei prorompenti misero in crisi il religiosissimo, Francis Galton cugino di Darwin che nelle sue esplorazioni misurava di tutto. In un suo viaggio in Sud Africa voleva misurare le protuberanze straordinarie delle donne boscimane senza toccarle, ci riuscì usando un sestante che gli permise di misurare l’angolo formato dai glutei e questo per rispetto dell’educazione di età vittoriana.
Le tribù boscimane sono i popoli nomadi più antichi del mondo, sono sempre vissute nel deserto
del Kalahari tra Namibia, Botswana e Sudafrica. Il nome corretto di questa civiltà è in realtà
«San», mentre «Boscimani» è la definizione data loro dai colonizzatori occidentali e significa
uomini delle boscaglie (in inglese «Bushmen»). Da quando il governo della Namibia ha vietato
la caccia a scopo alimentare la loro vita è cambiata radicalmente: devono vivere delle magre
sovvenzioni statali, del «bush food» ovvero raccogliendo ciò che di edibile trovano nella savana
(frutti, radici, bacche) e dei proventi ricavati dal turismo occidentale, esibendosi in danze e mettendo in mostra i loro usi e costumi in cambio di denaro o merce utile alla loro sopravvivenza. le labbra nelle donne boscimani sono allungate e raggiungono 8 cm, la parte delle labbra che fuoriesce dalla vagina più nota come il “grembiule delle ottentotte” afferra come un guanto il pene corto e piccolo ( penis rictus) degli uomini boscimani.
Umberto Palazzo
Editorialista de Il CorriereNazionale