di Giovanni Battafarano
Il Grande Medio Oriente o il Medio Oriente allargato Se ne parla spesso nel dibattito odierno di politica estera. Un Crocevia del mondo dove si addensano grandi problemi economici politici e dove si confrontano grandi potenze e stati regionali in perenne alternarsi di tirannie e anarchia.
E’ il titolo dei un interessante libro di Robert Kaplan, scrittore, giornalista, anzitutto viaggiatore che conosce come pochi questa regione tormentata e cruciale per l’umanità.
Il Grande Medio Oriente comprende in Africa l’Egitto, il Sudan e l’Etiopia; in Asia l’Afganistan, l’Asia centrale ex sovietica, il Pakistan oltre il Medio Oriente in senso stretto.
Kaplan rimarca come in questa area conta molto la geografia, cioè il paesaggio se desertico o montuoso, se collegato al mare o interno. Conta molto la tradizione sociale. Ad esempio, il tribalismo non si piega affatto ai riti della democrazia occidentale; anzi spesso è più idoneo ad assicurare stabilità ad una regione.
IL GRANDE MEDIO ORIENTE
Talvolta un potere autoritario, che non mortifica il tribalismo, è più efficace ad assicurare stabilità rispetto a esperimenti democratici occidentali che spesso sfociano nell’anarchia e nei cosiddetti Stati falliti come la Libia, la Siria, l’Iraq.
Perciò Kaplan è molto critico con le guerre americane degli ultimi venti anni che, con il proposito velleitario di esportare la democrazia, hanno procurato semmai anarchia e stati falliti.
Diversa è la politica cinese che non si pone l’obiettivo di mutare gli assetti politici di quei paesi, ma si impegna in strategie di penetrazione economica di lunga durata con le moderne vie della seta.

Non è uno stato fallito l’Iran degli ayatollah

Semmai è un regime oscurantista e repressivo, ma il popolo iraniano ha alle spalle una lunga tradizione statuale e culturale. e un eventuale rivolgimento politico in quel Paese, dato il declino del regime , potrebbe essere un elemento di forte innovazione nel Medio Oriente allargato.
Siamo in un’epoca in cui le guerre in corso, la crisi della globalizzazione, il declino dell’egemonia americana rendono la politica estera sempre più decisiva nelle scelte dei singoli Paesi quindi anche dell’Italia e dell’ Europa. Pensare ed agire globalmente oltre che localmente è quindi quanto mai opportuno.
Il libro di Kaplan è un’utile mappa di conoscenza di quell’area.