L’umanità pensa e agisce da decine di millenni per migliorarsi la qualità della vita. Ma il miglioramento non basta mai a nessuno, e si continua a depredare la natura pur sapendo di causare impoverimento e peggioramento della vita del pianeta.
Rincorriamo ossessivamente il progresso culturale, scientifico e tecnologico a caccia di comodità e di lusso, ma a spese dell’ecosistema che puntualmente subisce un danno e reagisce a colpi di sconvolgimenti climatici assassini.
L’intero progresso umano, se è esagerato, migliora la qualità della vita, dei pochi che possono permettersi il lusso di migliorarsela; ma induce la natura a reagire con tale violenza, da togliere la qualità e pure la vita a miliardi di umani che non possono.
Insomma, per l’uomo normale, il vero progresso è il rispetto dell’ecosistema, perché non istiga la natura a reagire da matrigna anziché da madre.
Tutti considerano come verità inconfutabile che 24 secoli fa Platone ci ha fornito la chiave per vivere da soggetti intelligenti studiando e auto governandoci da cittadini sovrani. 
Ma in 24 secoli noi umani, invece di formarci il cervello, siamo stati capaci di fumarci il cervello fino a diventare stupidi suicidi.
Io credo che dovremmo domandarci se il pianeta Terra gli uomini li preferisce intelligenti o cretini, filosofi o analfabeti; lì vuole razionali e capaci di dare ordini, o li vuole ubbidienti esecutori?
Adamo fu ospitato come guardiano del Paradiso, senza curriculum vitae e laurea alla Bocconi. Dio non gli chiese una prova di intelligenza, come potare un albero per aiutarlo a crescere e fruttificare, ma di ubbidienza. Sei libero, fai quello che vuoi, ma non toccare i frutti dell’albero di Melo.
La natura è autonoma non ha bisogno dell’uomo. Vuole dall’uomo la stessa intelligenza che vuole da una carota, un pomodoro, una pulce, una zanzara, una pietra o una montagna.
Quindi la prima disgrazia dell’uomo è quella di sentirsi autonomo e volersi liberare dalla dipendenza del Creato sviluppando intelligenza grazie alla cultura e ad una creatività a dir poco mostruosa. 
Ma scienza e intelligenza sono la causa prima di tutte le disgrazie umane e l’umanità rischia di fare la stessa fine di Adamo; cacciata dal pianeta terra per aver trasformato il paradiso terrestre in un inferno per tutti gli esseri viventi dal batterio alla balena.
Secondo Socrate, il primo passo per raggiungere la conoscenza della verità era quello di ammettere la propria ignoranza. Il vero sapiente è colui che sa di non sapere; perché solo chi conosce il buco nero della propria ignoranza, può essere interessato a riempirlo, cercando vera conoscenza.
 
Ma ormai Socrate è passato di moda; da domani con l’intelligenza artificiale si potranno fare miracoli, dando al Pianeta e a l’Umanità, il colpo di grazia definitivo.
 
La soluzione non è una inversione a U per tornare di corsa nelle caverne. Ma impedire al cavallo pazzo della scienza di servire solo a se stessa. Perché generando in modo esagerato ed ossessivo, qualità di vita per l’uomo e morte per il pianeta, attenta al futuro dell’umanità.
Franco Luceri