Molto discussi alcuni passaggi piuttosto complessi della presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero

Autore: Piero Bonito Oliva

ROMA – La presentazione delle linee programmatiche del ministro della Cultura Alessandro Giuli diventano virali sui social. Può sembrare un paradosso, considerando che tendenzialmente su piattaforme ‘di massa’ il tenore dei contenuti è ben più leggero. E infatti è proprio l’eccessiva complessità del suo monologo a diventare oggetto di interesse.

Un po’ tutte le testate giornalistiche, a prescindere dalla linea editoriale, condividono il giudizio sul discorso tenuto dal successore di Gennaro Sangiuliano nel corso dell’audizione alle commmissioni Cultura congiunte di Camera e Senato. Un intervento apparso decisamente fuori dagli schemi.

“Tra ‘Apocalittismo’ e ‘Infosfera’, il discorso (ultra-filosofico) di Giuli” titola il Giornale,

 

“Il criptico discorso di Alessandro Giuli alla Camera” sostiene il Post,

“Giuli cita Hegel in aula ma sbaglia: le incomprensibili linee guida del ministro della Cultura”, rincara la dose La Stampa.

“Giuli presenta le linee guida del ministero della Cultura: cita Hegel ma è incomprensibile”, recita La7

IL DISCORSO

Non è bastata la premessa “sarà un discorso un po’ teoretico” a risparmiargli le critiche. Colpa di un citazione errata di Hegel, che il ministro ha chiamato in causa forse parafrasando un suo pensiero:

“La conoscenza è il proprio tempo appreso con il pensiero. Chi si appresta a immaginare un orientamento per l’azione culturale e nazionale non può che muovere dal prendere le misure di un mondo entrato nella dimensione compiuta della tecnica e delle sue accelerazioni. Il movimento delle cose è così vorticoso e improvviso, così radicale nelle sue implicazioni e applicazioni che persino il sistema dei processi cognitivi delle persone, non solo delle ultime generazioni, ha cominciato a mutare con esso“.

INFOSFERA GLOBALE E APOCALITTISMO DIFENSIVO

Ma le critiche sono responsabilità anche di passaggi decisamente complicati:

“Di fronte a questo cambiamento di paradigma, la quarta rivoluzione epocale della storia delineante un’ontologia intonata alla rivoluzione permanente dell’infosfera globale, il rischio che si corre è duplice e speculare. L’entusiasmo passivo, che rimuove i pericoli della ipertecnologizzazione, e per converso l’apocalittismo difensivo che rimpiange un’immagine del mondo trascorsa, impugnando un’ideologia della crisi che si percepisce come processo alla tecnica e al futuro intese come una minaccia”.

M5S: DA GIULI AUDIZIONE CON SCAPPELLAMENTO A DESTRA

Amaro il commento del deputato M5S Gaetano Amato: “Oggi abbiamo in certi momenti fatto fatica a comprendere cosa stesse dicendo Alessandro Giuli in audizione. Vero è che ci aveva anticipato che l’introduzione sarebbe stata ‘un po’ teoretica’, ma a un certo punto ci si poteva aspettare un ‘come fosse antani’ o ‘con scappellamento a destra’. Forse pensava di essere ancora all’università a dare un esame, ma la sua audizione è stata davvero una supercazzola assurda”.

 fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it