Attilio Runello
L’Istat ha appena riportato i dati sull’occupazione in Italia nel secondo trimestre del 2024.
L’occupazione continua a crescere. La disoccupazione ha raggiunto i livelli del 2007 precrisi economica del 2008 che a causa di una bolla speculativa nel settore immobiliare statunitense ebbe ripercussioni anche in Europa.
La media e dello 6,8. Con punte dello.4,5 nel nord Italia e dello 14 nel sud.
Cala anche la disoccupazione giovanile, cioè quella delle persone alla ricerca del primo impiego. Nel sud Italia ha punte del 26%. Alta dunque ma molto meno di quella che nel 2013 aveva toccato il 40% al sud.
Sono aumentati i posti di lavoro in termini assoluti che hanno quasi raggiunto i 24 milioni. Di cui quasi diciannove milioni dipendenti e cinque milioni autonomi. Comunque a crescere sono i dipendenti.
È aumentata anche l’offerta di posti di lavoro da parte della pubblica amministrazione. Si stima che abbiano partecipato circa due milioni di persone ai tanti bandi di concorso proposti dalla pubblica amministrazione, che lo scorso anno ha assunto centomila candidati.
E quindi anche se la stampa continua a riportare dati sui salari bassi e sulla difficoltà ai trasferimenti che spesso la pubblica amministrazione richiede, difficoltà anche a causa del caro affitti, il posto fisso ha ancora una sua attrattiva.
Bisogna tenere presente poi i vantaggi della crescita per i diretti interessati e per la collettività. Per i diretti interessati perché possono iniziare a progettare la propria vita, ottenere un mutuo, comprare casa.
Per la collettività perché diminuiscono le persone che ricorrono agli aiuti tramite i vari bonus e aumentano le entrate per l’Inps che può più facilmente pagare le pensioni ed aumentano le entrate per lo stato per via del cuneo fiscale.
Attilio Runello