Casaimpresa – Confesercenti Taranto, Cisl Fivag Felsa, Confimprese Taranto,
Unsic provinciale Taranto, Upalap Micro, piccole e medie imprese pugliesi.
TARANTO – Una delegazione di operatori dei pubblici esercizi, bar e ristoranti e rappresentanti di Casaimpresa – Confesercenti Taranto, Confimprese Taranto, Cisl Fivag Felsa, Upalap e Unsic ha partecipato ad un incontro tenutosi il 2 Ottobre u.s. a Palazzo di Città nella sala consiliare con il Vicesindaco e Assessore allo Sviluppo Economico del Comune del Comune di Taranto Gianni Azzaro e il Presidente della Commissione consiliare Attività Produttive Goffredo Lo Muzio.
L’incontro era stato prontamente convocato dai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale su sollecitazione urgente delle nostre Associazioni per un necessario approfondimento sui contenuti della bozza del PIA, il Piano Integrato d’Ambito, ovvero il documento che prevede le norme tecniche che integrano l’esistente regolamento per la disciplina delle occupazioni di suolo pubblico e privato. Tra gli obiettivi del PIA, anche quello di valorizzare la qualità estetica dei dehors in alcune aree della città ritenute di particolare pregio storico e architettonico come la città vecchia e il borgo di Taranto. Altro punto all’ordine del giorno l’attuazione del DSC, il Documento Strategico del Commercio.
In merito al PIA, mentre si è condiviso l’obiettivo di valorizzare spazi urbani, si è evidenziata l’assoluta necessità di avviare una fase di approfondimento, sia per evitare di danneggiare le imprese – facendo ricadere sulle stesse oneri assolutamente non sostenibili – che per rendere talune indicazioni più aderenti alle specificità delle diverse aree della città. In questo senso si è deciso di ritirare il provvedimento già all’ attenzione del consiglio comunale, per realizzare un ulteriore momento di confronto costruttivo e di piena condivisione con le associazioni di categoria, come già sperimentato positivamente in occasione della stesura del DSC di Taranto recentemente approvato dal Consiglio Comunale.
Tra le varie specifiche di indirizzo ivi espresse, il DSC sottolinea la necessità di utilizzare il Distretto Urbano del Commercio come principale strumento di sostegno e promozione delle attività e delle aree commerciali urbane, dotandolo di risorse aggiuntive rispetto a quelle rivenienti dalla partecipazione ai bandi regionali, attraverso l’utilizzo di fondi di bilancio comunali, anche rivenienti dall’imposta di soggiorno e/o dalla monetizzazione della carenza di parcheggi.
Riteniamo indispensabile riavviare a piena operatività il DUC Taranto inteso come il luogo del confronto sui problemi del commercio tra cui il sempre crescente fenomeno della desertificazione, così come annunciato dal vice sindaco Giovanni Azzaro. Intendiamo formulare proposte alla amministrazione, portando la voce degli operatori commerciali, in modo che la condivisione possa aiutare la PA a diventare sempre più “pater familias” nella gestione della cosa pubblica.
Esprimiamo quindi soddisfazione per il rinvio annunciato dal Presidente della commissione attività produttive, Goffredo Lo Muzio, per avviare la discussione di merito sul PIA nel corso del prossimo Tavolo di concertazione, affinché si possano apportare le indispensabili modifiche e integrazioni alla struttura del Piano Integrato d’Ambito.
In merito all’attuazione del Documento Strategico del Commercio, importante strumento di programmazione che richiede, però, l’avvio di una fase di attuazione operativa per dare sostanza alle linee di indirizzo ivi definite, si è stabilito di iniziare da subito ad affrontare in rapida successione tutti i diversi temi che necessitano di approfondimenti analitici di maggior dettaglio rispetto a quanto trattato in linea generale nel DSC, partendo da quelli più urgenti, come ad esempio la gestione dei mercati su aree pubbliche settimanali e giornalieri.
Il Documento Strategico ha evidenziato come esista una particolarissima “situazione di abbandono” da parte degli operatori. Il mercato Fadini ha 26 posteggi vuoti su 72. Il mercato Lucania ben 42 su 61. Nei mercati settimanali ci sono situazioni gravissime come quella di Paolo VI (80% di posti vuoti) o Tamburi (50% circa). Le cause di questa situazione sono diverse, ma certamente una delle maggiori è costituita dalle condizioni di abbandono in cui versano tanto i mercati giornalieri quanto quelli settimanali. Solo il recupero di qualità dei mercati potrà contribuire a restituire attrattività a tutta l’area commerciale e a valorizzare una tipologia di commercio che sembra destinata – se le condizioni di lavoro non cambieranno – ad un irreparabile declino.